tag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post7752909117338727577..comments2023-05-21T16:24:02.348+02:00Comments on la furia dei cervelli: IL PARTITO DELLA FUGA DEI CERVELLI COLPISCE ANCORAfuria dei cervellihttp://www.blogger.com/profile/05307121372488986094noreply@blogger.comBlogger13125tag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-63950094726415855022013-11-17T23:59:42.399+01:002013-11-17T23:59:42.399+01:00Ma piantatela con questo atteggiamento odioso!
Per...Ma piantatela con questo atteggiamento odioso!<br />Percepite stipendi statali assolutamente immeritati, dato che il CNR non fa ricerca seria da molti decenni (se l'ha mai fatta). Ho avuto modo di collaborare proprio con la vostra sede ed era tutta gente impreparata e che non sapeva l'inglese. La realtà è che all'estero non vi cacherebbe nessuno e allora siete rimasti a casetta vostra e, dopo 20 anni di leccate di culo, siete riusciti ad installarvi al CNR.<br />RobertaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-89080082520515915012013-07-13T20:15:00.620+02:002013-07-13T20:15:00.620+02:00Tanto blablabla contro il sistema universitario e ...Tanto blablabla contro il sistema universitario e di ricerca italiani e alla fine chi parla tanto sono quelli entrati al CNR, un carrozzone fatiscente che non porta avanti nessuna ricerca e nel quale i posti sono già assegnati.<br />E ancora dal carrozzone stanno a parlare parlare parlare.<br />Chi se ne è andato - perché alla fine siamo in pochissimi - era chi veramente valeva e non aveva appoggi, chi sapeva le lingue, chi aveva idee innovative e voglia di fare. Non chi ha leccato il sedere al professore per avere il dottorato! (infatti, noi il PhD lo abbiamo fatto fuori, chissà perché...).<br />Cari "ricercatori" del CNR avete rotto con la vostra retorica penosa e vittimistica dei "cervelli in fuga". Volete solo che si parli di voi e scrivete libri fatti di aria fritta, cercate di trovare l'appoggio politico e vi pubblicizzate (sempre politicamente) inviando email a gente che avete visto si e no una volta. Vero Augusto?<br />Abbiate almeno la buona creanza di stare zitti, tanto il posto fisso ce l'avete.<br />Ad majora<br />RobertaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-45080464645077733382013-04-16T10:41:55.924+02:002013-04-16T10:41:55.924+02:00 circolate gente circolate :
http://mag.studio28.... circolate gente circolate :<br /> http://mag.studio28.tv/mag/circolate-gente-circolate/<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-72089542922669653412013-01-02T17:22:09.223+01:002013-01-02T17:22:09.223+01:00Mi inserisco nel discorso, sono una delle ricercat...Mi inserisco nel discorso, sono una delle ricercatrici del CNR-IRPPS citate da Augusto Palombini (l'altra è M. Carolina Brandi) e da sempre mi sento fare dai giornalisti in cerca di scoop la fatidica domanda: quanti sono? Chi di noi lavora seriamente su questi argomenti Sa che non c'è risposta complessivamente plausibile ( con tutto il rispetto per l'Istat) nessuno veramente è in grado di saperlo data la mutevolezza della composizione ben tratteggiata dal post e soprattutto da Augusto). Gli stessi dati Usa, di certo tra i più avanzati, ci consentono di quantificare l'emigrazione avanzata - conteggiando i dati dell'H1B VISA- che include di tutto un po' e non solo di certo i ricercatori e assimilati. Ma la questione vera è solo quella di far arrivare persone qualificate o farle tornare almeno con pari dignità di quella che hanno ottenuto all'estero. Fin quando questo paese non sarà in grado di far questo continueremo solo a trastullarci inseguendo falsi scoop e veri depauperamenti nazionali. Vabbè è capodanno sarà un buon proposito del governo nuovo? Auguri a tutti Svevahttps://www.blogger.com/profile/01832522902460424193noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-53138093731793951712013-01-02T00:24:55.809+01:002013-01-02T00:24:55.809+01:00Appunto. Ripeto e sottolineo che ritengo il presti...Appunto. Ripeto e sottolineo che ritengo il prestito d'onore un modello socialmente iniquo (negli u.s.a. dove ha anche funzionato), e totalmente folle in Italia (dove non funzionerebbe mai). Ma lo prendevo come esempio: se negli usa una banca presta (o ha prestato, sinora) una somma ingente a un ragazzo, vuol dire che si aspetta che la sua preparazione gli dara' possibilita' di restituirlo, quindi che c'e' una percezione sociale di proporzionalita' fra livello culturale/scientifico e probabilità di un buon lavoro. Da noi questa proporzionalita' non c'e' (e anzi credo di aver letto che la differenza fra laureati e diplomati in termini di probabilità di impiego si sta riducendo, ma non vorrei ricordare male). Quindi il problema e' proprio la scarsa considerazione che si ha da noi del valore (anche economico) della creatività e delle competenze. Le ragioni - in sintesi - credo siano nella bassa scolarizzazione degli imprenditori, nella scarsa attitudine al rischio d'impresa innovativa delle banche, e anche nella scarsa necessita' che si e' dimostrata a migliorare la pubblica amministrazione. Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/06379964099113676984noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-88761868369891183492013-01-01T09:15:20.660+01:002013-01-01T09:15:20.660+01:00accade in tutto il mondo, non solo in italia, spes...accade in tutto il mondo, non solo in italia, spesso con conseguenze più tragichefuria dei cervellihttps://www.blogger.com/profile/05307121372488986094noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-81322243096939152702013-01-01T09:11:58.578+01:002013-01-01T09:11:58.578+01:00beh questa è la proposta di andrea inchino, fratel...beh questa è la proposta di andrea inchino, fratello del neo.montiano pietro: usare il prestito d'onore (introdotto dalla gelmini, ci sono le pubblicità nella metro a roma e un pò ovunque) per dare borse di studio che lo stato taglia da 5 anni. Sono le poste e le banche a praticare le prime forme di indebitamento degli studenti. Sono le premesse per creare una bolla, perchè nel frattempo gli atenei saranno costretti ad alzare le tasse, già lo fanno in realtà, negli ultimji 10 anni si dice del 75%, ma i dati sono ballerini. Francesca Coin ha recentemente scritto questo, è interessante:<br /><br />http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/21/debiti-universitari-usa-collassano/447586/<br /><br />La notizia l'avevo captata un paio di anni fa, ci avevo scritto, insieme a francesca l'abbiamo riproposta, adesso vedo che una consapevolezza sta prendendo piede anche da noi. <br /><br />Non credo che l'indebitamento personale possa essere la strada per l'innovazione, o il finanziamento della ricerca. A meno che non sia a fondo perduto, oppure una partnership dello stato o della banche con un ricercatore o un dipartimento. Ma allora stiamo parlando di chi lavora alla Nasa, non di chi fa una ricerca sul quarto carme di orazio. O di chi fa arte sul web, per dire. oppure ancora attori ecc.<br /><br />Certo, il problema è la scarsità della domanda. Quali sono le ragioni? qualche ipotesi:<br />http://furiacervelli.blogspot.it/2012/09/la-bolla-formativa-e-esplosa.html<br />furia dei cervellihttps://www.blogger.com/profile/05307121372488986094noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-10420861285041701922012-12-31T16:13:34.707+01:002012-12-31T16:13:34.707+01:00Secondo me in Italia invece di fuga dei cervelli s...Secondo me in Italia invece di fuga dei cervelli sarebbe più corretto parlare di evaporazione dei cervelli. Il problema è che le teste vuote con i relativi corpi rimangono in circolazione nel nostro povero paese.Unknownhttps://www.blogger.com/profile/09226426528651296210noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-12207290288783386092012-12-31T15:47:45.282+01:002012-12-31T15:47:45.282+01:00Infatti il punto e' proprio questo. Il mio era...Infatti il punto e' proprio questo. Il mio era chiaramente un esempio estremo, ma neanche troppo. Se intendi per approccio come delimitare il campione 'ricercatori' uno possibile potrebbe essere contare chi emigra da dottore di ricerca o verso un dottorato, ma a parte che non credo sia un dato censito, sarebbe ugualmente parziale se consideriamo il 'cervello' nei termini di elemento di genesi creativa (un po' sull'idea del quinto stato nel vostro libro), che mi piace di piu'. Ma francamente questo livello di riflessione non mi appassiona. Il nocciolo non e' la fuga (vera o presunta) ma qualcosa di cui la fuga e' uno dei sintomi: la carenza, in Italia, di una domanda di competenze creative nei processi produttivi a tutti i livelli, e la consapevolezza sociale - ormai radicata - di questa carenza. Per fare un esempio di segno opposto: quante banche presterebbero 50.000 euro a uno studente per pagarsi gli studi e laurearsi con la sola garanzia delle speranze sul futuro impiego? Negli USA la cosa e' all'ordine del giorno, e sebbene quello sia un modello sociale che personalmente non condivido, e' indice della consapevolezza sociale generalizzata dell'esistenza di una domanda di competenze elevate nel mercato del lavoro e nei processi produttivi.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/06379964099113676984noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-86975019082559126972012-12-31T00:01:17.128+01:002012-12-31T00:01:17.128+01:00sono totalmente d'accordo. I dati istat sono s...sono totalmente d'accordo. I dati istat sono strutturalmente incapaci di cogliere la molteplicità delle professioni della conoscenza, che sono ben più larghe di quelle legate alla ricerca tradizionale in laboratorio (fisica, chimica, farmaceutica) e di quelle che possono essere fatte per l'industria ITc o aerospaziale. L'esempio che fai sull'enogastronomia è chiaramente una forzatura, che non va molto lontano dal vero rispetto alla realtà del lavoro postfordista. Ma credo che ci siano ben altri esempi. Mi piacerebbe conoscere l'approccio alternativo alla fuga dei cervelli, secondo te!furia dei cervellihttps://www.blogger.com/profile/05307121372488986094noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-29444206955190957842012-12-30T23:31:47.138+01:002012-12-30T23:31:47.138+01:00Beh, allora intanto chi dobbiamo considerare un &q...Beh, allora intanto chi dobbiamo considerare un "cervello" (in fuga)? Se devi considerare ricerca pubblica e privata (soprattutto all'estero, dove la ricerca privata non e' una figura leggendaria come da noi), e se esistono corsi di 'scienze enogastronomiche', allora uno che apre un ristorante a New York e' uno scienziato che fa ricerca nel privato? e dunque un cervello in fuga? dove pongo una distinzione? La cosa piu' ragionevole (come fate voi ed altri, ad es. le ricercatrici dell'IRPPS-CNR autrici di bei lavori al riguardo) e' considerare i laureati, usando i dati Istat. Dunque laureato che va all'estero= cervello in fuga? Ma un laureato in economia che va a fare il trader a Wall Street per me non ha molto a che fare col concetto di brain drain... Qui comincia ad affiorare la debolezza dell'approccio 'fuga dei cervelli'Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/06379964099113676984noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-45125809473989526112012-12-30T22:45:11.166+01:002012-12-30T22:45:11.166+01:00Caro Augusto, ma facciamolo questo discorso, mi se...Caro Augusto, ma facciamolo questo discorso, mi sembra il luogo adatto e abbiamo tutto lo spazio! Questo è il link al libro dell'Adi di cui parli: http://www.bianchetti.org/ADI/cervelliingabbia/RassegnaStampa/2006-02-AnnaliISS-Alleva-DeFilippis.pdf<br />può essere utile alla discussione<br />Robertofuria dei cervellihttps://www.blogger.com/profile/05307121372488986094noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-57580752864034748972012-12-30T22:37:30.992+01:002012-12-30T22:37:30.992+01:00Caro Roberto, questo e' un antico vizio italia...Caro Roberto, questo e' un antico vizio italiano, soprattutto di certa stampa. Quando pubblicai 'cervelli in fuga' per l'Adi il nostro obiettivo era proprio quello di parlare del problema delle condizioni e dell'organizzazione del lavoro nell'universita' italiana (di cui la 'fuga' era un sintomo), tant'e' che facemmo poi uscire 'cervelli in gabbia' (sulle storie di chi era in Italia) a mostrare che erano facce della stessa medaglia (e ovviamente se ne parlo' molto meno). il ricercatore esule ha evidentemente un fascino romantico di retaggio nazionalpopolare (siamo un popolo di navigatori) e un po' provinciale (in Usa o in Giappone nessuno si sognerebbe di commiserarsi perche' un connazionale ha fatto una scoperta lavorando all'estero, ma qui c'abbiamo la coda di paglia). Oltretutto, in tutte queste statistiche sarebbe da discutere come e chi definire un 'cervello', ma e' un discorso un po' lungo. Buon anno! Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/06379964099113676984noreply@blogger.com