tag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post2734190355547128821..comments2023-05-21T16:24:02.348+02:00Comments on la furia dei cervelli: PERCHE' LA POLITICA ITALIANA NON CAPISCE IL REDDITO MINIMO GARANTITO?furia dei cervellihttp://www.blogger.com/profile/05307121372488986094noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-1069123179004929412013-01-16T13:50:55.984+01:002013-01-16T13:50:55.984+01:00Grazie della lettura, cari Matteo e Andrea, anche ...Grazie della lettura, cari Matteo e Andrea, anche se rispondiamo un po' in ritardo!<br />Dice bene Matt (bella questa cosa che conosci Davide!): le resistenze del sindacalismo confederale per una qualsiasi forma di "reddito" (di base, minimo, universale, di cittadinanza, di esistenza, etc.) permangono, seppure con sfumature diverse e con alcune aperture (per rimanere alla CGIL, le Federazioni di Flc e Fiom, oltre che singoli silenti dentro la CGIL, ne siamo sicuri!). <br />Il "reddito di base" (chiamiamolo così) dovrebbe essere un nuovo diritto fondamentale (per dirla con Luigi Ferrajoli), una sorta di "ius existentiae", piuttosto che un ammortizzatore sociale universale (ciò non toglie che la sua lettura come ammortizzatore sociale universale possa essere un primo passo per il reddito come diritto sociale di cittadinanza). <br />In questo senso la tensione verso il “reddito di cittadinanza/esistenza” (per dirla, da ultimo, con Rodotà), universale e incondizionato, immagina una nuova idea di società e permetterebbe (come nota Andrea) di evitare burocrazie, corruzioni, clientelismi, favoritismi, strumentalizzazioni, etc. eliminando tutti i costi di "intermediazione" (strutture amministrative, apparati, personale addetto all'accettazione delle domande, all'erogazione del reddito, al controllo, etc.). <br />Una vera e propria rivoluzione! <br />Qui abbiamo insistito sulla questione del RMG prendendo la palla al balzo della frase di Juncker da una parte e dall'altra ricordando che c'è una Raccomandazione del Consiglio UE del 1992 pro-RMG, disattesa da Grecia e Italia. Ma noi siamo da sempre per il basic income (universale e incondizionato), in buona compagnia: con la rete BIEN (http://www.basicincome.org/bien/), il BIN Italia (http://www.bin-italia.org/) e gli scritti, tra gli altri, di Philippe Van Parijs (P. Van Parijs, Y. Vanderborght, Il reddito minimo universale, Università Bocconi editore, 2006), quindi, sempre in italiano, AA.VV., La democrazia del reddito universale, manifestolibri, 1996 e BIN Italia (a cura di), Reddito per tutti. Un'utopia concreta nell'era globale, manifestolibri, 2009.<br />Grazie ancora di lettura e commenti e un saluto!peppehttps://www.blogger.com/profile/12000157078479342264noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-75010110223248297832013-01-16T12:14:09.892+01:002013-01-16T12:14:09.892+01:00Parlare, o meglio, portare il discorso su un Reddi...Parlare, o meglio, portare il discorso su un Reddito di Cittadinanza, o meglio ancora (l'Utopia serve, anche, a camminare) Reddito di Esistenza, non evita fregature, biechi protezionismi e strumentalizzazioni al ribasso di ciò che invece è indispensabile per un'evoluzione reale? Da inesperto, chiedo lumi al riguardo.Andrea Magginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-28559176386030937252013-01-14T20:25:37.853+01:002013-01-14T20:25:37.853+01:00Prima di tutto saluto il mio grande amico Davide I...Prima di tutto saluto il mio grande amico Davide Imola, poi, da inesperto, cerco di entrare nel merito della question time. Sentire Jean Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo che riunisce i ministri economici dell’area Euro e uno dei massimi esponenti del Partito Popolare europeo, citare Marx è da considerare una svolta. Ma la sua proposta di un reddito minimo garantito non trova molti estimatori in Italia, specie tra i sindacati. Il primo problema è infatti quello di intendersi su cosa significhi: un ammortizzatore sociale universale o un salario da elargire come diritto soggettivo slegato dalla condizione lavorativa e di reddito dell’individuo? In entrambi i casi Cgil, Cisl e Uil bocciano la proposta.<br /><br />Ciao Peppe e ancora Davide che non vedo da anni. Matteo.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/14007223343835885875noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-31392555757368285912013-01-12T19:18:56.330+01:002013-01-12T19:18:56.330+01:00Caro Davide, grazie assai della lettura e del comm...Caro Davide, grazie assai della lettura e del commento.<br />Come direbbe un novello Mao Tse Tung del Web3.0 grande è la confusione sotto il cielo e magari anche nel nostro post! Ma la situazione è tutt'altro che eccellente, a differenza dell'ottimismo maoista! <br />Riguardo la frase di Juncker. È la stessa affermazione di Juncker che è “confusa”. In francese (come sappiamo, egli è lussemburghese) risulta così: Jean-Claude Juncker n’a pas manqué d’évoquer la dimension sociale – "l’enfant pauvre" – de l’UEM. "Il faut parler de la dimension sociale en des termes très concrets. Je revendique un socle de droits sociaux minimum, où figurera évidemment la revendication essentielle d’un salaire social minimum légal (http://www.gouvernement.lu/salle_presse/actualite/2013/01-janvier/10-juncker-pe/). <br />Salario sociale minimo legale, collegato all'evocazione della “dimensione sociale” come “figlio povero dell'Unione economica e monetaria”, è da intendersi come reddito minimo: come “una base di diritti sociali minimi” (dei cittadini e non solo dei lavoratori). Anche perché Juncker è da sempre favorevole al “salaire minimum européen”, che non ha mai chiamato “social”; e ora che (dopo 8 anni) sta per lasciare il suo incarico europeo si sbilancia in favore del salario sociale minimo=reddito minimo. Del resto Juncker ha legato la sua affermazione alla crisi sociale della zona euro, all'aumento della disoccupazione, intesa come “tragedia”, etc. Non al lavoro povero: alla disoccupazione!! Poi, come sai meglio di me, l'art. 153 del TFUE esclude espressamente che l'UE possa intervenire in materie come “retribuzioni, diritto di associazione, diritto di sciopero e diritto di serrata”; difficile l'UE possa disciplinare un salario minimo europeo vincolante per tutti gli Stati membri; vuoi che Juncker non lo sappia!? <br />Nel nostro Paese, comunque, per stare tranquilli non c'è né reddito (minimo) garantito, né salario minimo. Riguardo a quest'ultimo sostieni che, essendo da noi molto forte la contrattazione collettiva nazionale, come del resto in Germania, la misura del salario minimo non sarebbe auspicabile, tant'è che Camusso è radicalmente contraria (http://it.finance.yahoo.com/notizie/crisi-camusso-salario-minimo-contratto-140442746.html). Io non vorrei ci sia dietro (anche) una certa gelosia “sindacato-confederale” nell'avere il “monopolio” della contrattazione. Avendoti incontrato in confronti-scontri intorno al lavoro autonomo non ordinistico e dei freelancers, so che anche te sei contrario alla burocratizzazione del sindacato e al prevalere della conservatrice (reazionaria?) “legge ferrea delle oligarchie”: il terreno di una proposta per il reddito minimo garantito potrebbe essere l'occasione di “trasformazione” della cultura e degli apparati sindacali confederali!? Facciamo che la considerazione che chiude il tuo post diventi un'opportunità!<br />Noi proviamo a fare informazione critica e nel farlo faremo anche un po' di confusione, ma a noi la posta in gioco appare evidente: dentro una spietata trasformazione capitalistica e il divenire povertà italico l'universalizzazione delle garanzie sociali, a partire dal reddito minimo garantito, può essere il terreno di politiche progressiste (certo insieme al rilancio dell'occupazione, alle politiche pubbliche e ai piani quinquennali di rilancio industriale, etc.)?<br />“Osare l'impossibile”, per dirla con i CCCP – Fedeli alla linea, anche quando la linea non c'è – senza essere neanche metaforicamente maoisti.<br />Promettiamo che torneremo a scrivere su questi temi: è una minaccia! <br />Un abbraccio e grazie della lettura!<br />Ps: in Italia non mi risulta ci sia nessuna proposta di legge per il salario minimo; c'è una raccolta di firme di iniziativa di legge popolare per il reddito minimo garantito: quello che l'Europa ci chiede di adottare dal 1992!!furia dei cervellihttps://www.blogger.com/profile/05307121372488986094noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-833329112486993245.post-25858660732236350652013-01-12T16:24:53.259+01:002013-01-12T16:24:53.259+01:00Secondo me state facendo una gran confusione. Il s...Secondo me state facendo una gran confusione. Il salario minimo esiste in altri paesi europei (per esempio Francia e Regno Unito) dove esiste anche il reddito minimo. Questo perchè il reddito minimo è la forma di sostegno sociale universale che quei paesi garantiscono ai loro cittadini a prescindere dal lavoro. Il salario minimo è il tetto più basso sotto il quale i datori di lavoro che non applicano i contratti collettivi di lavoro comunque non possono andare. Questo perchè in quei paesi anche dove esiste la contrattazione collettiva il compenso dei lavoratori è determinato per legge oppure i contratti collettivi hanno valore erga omnes (valgono per tutti i lavoratori di quel settore a prescindere che le aziende siano associate all'organizzazione datoriale che ha firmato quel contratto). Quindi il salario minimo per legge in quei paesi serve ad avere una soglia minima di salario non superabile per quei settori dove non c'è contrattazione collettiva che, negli altri paesi soprattutto anglosassoni non sono pochi. Il salario minimo di quei paesi è normalmente un terzo inferiore a quello dei contratti collettivi esistenti e viene aggiornato con fatica. Negli Stati Uniti Obama ha alzato il salario minimo di poco dopo che erano più di 40 anni che non veniva ritoccato.<br />Nel nostro paese per fortuna i contratti nazionali di lavoro ci sono in quasi tutti i settori e siccome non hanno valore legale, quindi non sono erga omnes, valgono solo per le aziende che sono associate all'organizzazione imprenditoriale che ha sottoscritto quell'accordo. In questo quadro avere il salario minimo in Italia (che guarda caso hanno proposto per primi la Bocconi, Boeri e poi Ichino) significa avere un salario per legge che non può che essere inferiore al più basso dei contratti nazionali di lavoro (altrimenti si fanno saltare per aria settori economici interi) facendo i conti significa avere compensi orari lordi attorno ai 6,5 €. In questo modo si lasciano libere aziende come Max Mara (che è 40 anni che prova a non applicare i contratti di lavoro) o il Marchionne di turno o le migliaia di piccole aziende, di non applicare più i Contratti di lavoro avendo le mani libere perchè basterà non iscriversi a nessuna organizzazione datoriale e applicare il salario minimo per legge per non rischiare niente davanti al giudice.<br />Il risultato, se venisse approvata anche in Italia questa proposta di legge, sarebbe togliere dalla busta paga di milioni di lavoratori dipendenti e collaboratori a progetto (che oggi devono essere pagati come i dipendenti) dal 30% del compenso per i contratti più bassi fino al 60% per i contratti più alti. Con buona pace dei falchi di Confindustria che in un colpo solo vedrebbero anche tracollare i contratti nazionali con tutte le tutele e garanzie e tutele sociali per 17 milioni di dipendenti di cui 13 milioni a tempo indeterminato. Tutto questo, inoltre vedrebbe crollare le entrate contributive e fiscali dello stato (che sono costituite per oltre l'80% da dipendenti e pensionati) e renderebbe da fantascienza garantire le pensioni, la sanità, le attuali forme di ammortizzatori per quanto diseguali. Sicuramente nessuno potrebbe più parlare nemmeno per sbaglio e di reddito minimo. Gli unici che se ne trarrebbero vantaggio sono gli imprenditori d'assalto che abbasserebbero enormemente i costi dei lavoratori e aumenterebbero a dismisura i loro profitti.<br />Io non sono d'accordo sul reddito minimo perchè lo ritengo impraticabile nel nostro paese se prendiamo ad esempio uno qualunque degli stati in cui l'hanno introdotto e le regole per cui lo applicano e con le risorse economiche che, in quegli stati, riescono a dedicargli. Ma rispetto le proposte di reddito minimo di cittadinanza perchè comunque pongono un tema non più rinviavile che è l'universalità degli ammortizzatori sociali e dei diritti di cittadinanza.<br />Detto questo forse è meglio documentarsi prima di attaccare parlando a vanvera di Camusso o altri sindacalisti. <br />Un abbraccio. Davide Imola<br />Davide Imolahttp://www.facebook.com/zio.dado1noreply@blogger.com