lunedì 24 novembre 2014

GIORGIO AGAMBEN, UNA VITA LIBERA FINALMENTE

Roberto Ciccarelli
Tra diritto pubblico e biopolitica, l’immanenza. Una lettura di “L’uso dei corpi” di Giorgio Agamben (Neri Pozza, 2014). Su Lavoro culturale la recensione dell'ultima tappa del ciclo ventennale che il filosofo italiano ha dedicato alla riflessione sull’Homo Sacer. 
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"L’apolide è soprattutto una figura centrale nel pensiero politico contemporaneo dove conosce infinite incarnazioni: la donna, il sans papiers, il precario, i soggetti Lgbtqi, il “precario”. Tutti oggetto del “bando” sovrano, tutti soggetti fuori dalla normalità che la norma impone senza tuttavia mai riuscire a prendere le misure del mondo. Più che una politica dei margini, Agamben invita a ripensare la politica come forma dell’apolidia di massa nella traumatica sconnessione tra la cittadinanza e il suo territorio, e dei diritti dal suo soggetto."

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