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martedì 3 novembre 2015

DELEUZE: L'IMMANENZA E' UN PENSIERO DELLA VITA...


Gilles Deleuze, Claire Parnet, Dialogues, 1977
Roberto Ciccarelli

ll 4 novembre 1995 moriva a Parigi il filosofo francese Gilles Deleuze. Qualche giorno dopo fu pubblicato un testo tra i più misteriosi della filosofia: L'immanenza, una vita... Riemerge un'intuizione rimasta ai margini della stessa pensabilità per secoli. Quale gioia leggerlo oggi.

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“L'uomo libero non pensa a nulla meno che alla morte, e la sua sapienza è meditazione non della morte, ma della vita” (Etica, IV, 67). Questo è il problema ancora impensato che Spinoza ha posto alla filosofia occidentale.

L'impensato è stato coltivato, e ha fruttificato, dando vita a un sapere che Gilles Deleuze ha ripercorso in una delle sue linee più belle arrivando a mostrarci un concetto filosofico meraviglioso: l'immanenza. 

Averlo intuito in uno dei testi più brevi, e più densi, della filosofia occidentale, nell'anno stesso della sua morte, esattamente venti anni fa, oggi è una freccia che colpisce il cuore del presente. Perché l'impensato spinozista riemerge come una folgore in questo testo deleuziano, riportando a galla un'intuizione rimasta ai margini della stessa pensabilità per secoli.

Che la filosofia sia un sapere sulla vita – una vita che ha spezzato il suo rapporto ricorsivo con la morte – e che la vita sia una meditazione alla quale l'uomo si dedica quando non è dominato dalla paura della morte – una morte che allontana ogni possibile libertà dall'uomo – è stato per lungo tempo un illusione per la filosofia. Una domenica della vita. Perché al lunedì si torna a combattere.