Cos'è il Pigneto, di preciso? Un immaginario. E' stato importato e poi "lavorato" seguendo linee autoctone. Ma di chi è questo immaginario? Vediamo. Il campo di elaborazione del nuovo discorso sul Pigneto è stato il Bobò, cioè il «Bourgeois-bohemienne», poi declinato in «radical chic», infine «hipster», concetti diversi usati a sproposito, che cercano di delineare un campo sociale.
Mi fermo a quella che può esserne considerata la radice. Tra la fine degli anni Novanta e l'inizio dei Duemila se n'è parlato così tanto da fargli prendere corpo e da convincere studenti, precari, professionisti a identificarsi con esso. Al tempo i Bobos sono stati presentati come un'élite illuminata dell'età dell'informazione. Precari, sempre impegnati a cercarsi una commessa. E per un certo periodo la formula è sembrata funzionare. C'è stata un'epoca in cui la diffusione a pioggia delle commesse da parte del pubblico e uno sgocciolamento di risorse nel privato sembrarono realizzare una sintesi tra uno stile di vita e la coscienza di uno status, il successo nel lavoro e una certa ribellione creativa.