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martedì 22 novembre 2016

NAPOLI, UNA CITTA' ANCHE PER LAVORATORI AUTONOMI, FREELANCE, PRECARI

Peppe Allegri

La Coalizione 27 Febbraio – C27F composta da associazioni e movimenti che si occupano di lavoro autonomo, intermittente, precario e sottopagato – incontra il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l'assessore al diritto alla città, alle politiche urbane, al paesaggio e ai beni comuni Carmine Piscopo. L'incontro si terrà giovedì 24 novembre, ore 18, a Napoli, presso l'ex Asilo Filangieri, in vico Giuseppe Maffei 4.

Le Carte del quinto stato

L'occasione è la presentazione della Carta dei diritti e dei principi del lavoro autonomo e indipendente, un testo scritto collettivamente dai molti soggetti della C27F che unisce le lotte per garantire dignità e diritti a figure del lavoro eterogenee: liberi professionisti, lavoratori autonomi iscritti alle Casse di previdenza degli Ordini o alla Gestione Separata INPS, parasubordinati, precari-e e intermittenti, soprattutto della retribuzione, ricercatori sempre più flessibili e temporanei, studenti al lavoro con i voucher, partite IVA con sempre meno commesse e fatture, etc.

Tutte e tutti accomunati dall’essere sostanzialmente privi di diritti sociali e previdenziali, spesso oggetto di iniquità fiscali, sempre più ricattati dal lavoro povero, con scarsa retribuzione, poche certezze nei pagamenti e praticamente nessun accesso ai servizi di Welfare. È il quinto stato, come lo abbiamo più volte raccontato e descritto in questi anni.

martedì 7 giugno 2016

5 MILIONI DI LAVORATORI AUTONOMI SENZA TUTELE: COSA FA IL PARLAMENTO?



Giuseppe Allegri

Annunciato, e poi sotterrato, si torna a parlare del "Jobs Act delle partite Iva". Una modesta proposta di tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale in chiaroscuro. Il 13 giugno è la scandenza della presentazione degli emendamenti al Senato, poi il testo passerà alla Camera. Cosa fare per le tutele e le garanzie del lavoro indipendente, il lavoro digitale e la sharing economy in Italia 

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giovedì 12 maggio 2016

CARTA (3.0) DEI DIRITTI E DEI PRINCIPI DEL LAVORO AUTONOMO E INDIPENDENTE


Il Jobs Act, che doveva essere l'angelo redentore dell'occupazione, ha fatto spendere al contribuente 6 miliardi di euro nel 2015 per produrre 100 mila nuovi posti di lavoro, più o meno gli stessi occupati del 2014. Annunciato come la svolta epocale per il lavoro autonomo, a distanza di mesi, il "Jobs act delle partite Iva" annunciato da Renzi sembra essere passato nel dimenticatoio Gli unici che continuano a creare, studiare e mobilitare in Italia sul lavoro sono i lavorat* autonomi della Coalizione 27 febbraio: la loro carta dei diritti è quanto di più avanzato è stato prodotto nella concezione del lavoro contemporaneo e per i suoi diritti. Diritti sociali universali, fisco, previdenza, studi professionali, sharing economy: sono alcuni dei capitoli di una carta dei diritti che restituisce ila complessità della condizione del quinto stato oggi: un patchwork di identità, status e potenzialità. La loro consultazione permanente sulla carta dei diritti è arrivata alla versione 3.0. Ecco il nuovo testo. I risultati verranno esposti sabato 21 maggio in un'assemblea a Esc alle 18, via dei Volsci a Roma.


venerdì 22 aprile 2016

DON CHISCIOTTE E SANCHO PANZA: 400 ANNI CONTRO IL LAVORO GRATUITO

Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli

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Nel giorno in cui ricorre il quattrocentesimo anniversario della morte di Miguel de Cervantes, e a quattrocentouno anni dalla pubblicazione del secondo volume del Don Chisciotte, una breve anticipazione di un saggio che uscirà nel volume a cura di E. Armano e A. Murgia, Le reti del lavoro gratuito. Spazi urbani e nuove soggettività, ombre corte, 2016, che proprio al Cavaliere dalla trista figura e al suo scudiero è dedicato.
GA e RC
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Nell'epoca in cui si assiste a quella che potrebbe essere una trasformazione durevole della mentalità intorno al lavoro e al suo costante impoverimento retributivo, potrebbe risultare provocatorio andare a recuperare quella splendente lettura che è El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha, a quattrocento anni dalla pubblicazione . E potrebbe anche sembrare del tutto azzardato, vista la mole di critica letteraria che si è confrontata con questo capolavoro della cultura occidentale. Per tacere dei secoli passati nelle trasformazioni delle forme del vivere in comune, delle relazioni sociali, dei rapporti di lavoro e produzione. Del resto don Chisciotte voleva essere fino in fondo inattuale già nella sua esistenza terrena-letteraria, all'assurda ricerca del sublime stile di vita dell'errante cavalleria, mentre l'Europa entrava nell'algido astrattismo razionalista.




Nelle pieghe delle mille umane, troppo umane, avventure narrate da Miguel de Cervantes troviamo, certo non a caso, l'universale condizione dell'essere umano nel suo perenne oscillare tra solitaria affermazione individuale di uno spirito libero, indomita perseveranza, muta condiscendenza alla subordinazione, urgenza di riparare tutti i torti, visionaria vocazione all'intrapresa individuale e collettiva, speranza in una qualche sicurezza, subìta propensione al lavoro salariato, aspirazione, sempre sofferta, all'indipendenza individuale e alla ricchezza comune.

La vita tra operoso sogno ad occhi aperti, volonterosa individualità, condivisa passione esistenziale, imprevedibile progettualità temporale, ieratica e sfaccendata erranza. Per giunta una vita condotta in due, cambiando continuamente i ruoli di maestro e discepolo, servo e padrone, sapiente e ignorante, cavaliere e scudiero, folle e saggio, stolto e intelligente, subordinato e freelance, ma per sempre da fratelli, ingegnosi e temibili, che condividono il proprio destino, nella sventura e nella gioia. Fino a che “l'opposizione dei due modelli è coronata dall'identificazione: insomma nella donchisciottizzazione di Sancho e, per paradosso, nella sancizzazione di don Chisciotte” . E una risata continua, che attraversa ogni pagina e corrode tutte le certezze.

Allora qui ci si limita a nominare una condizione, che proprio dal rapporto tra il Cavaliere dalla Trista Figura e il suo fido scudiero – don Chisciotte e Sancho Panza – arriva a noi. In un cortocircuito temporale che lega le forme di vita e di lavoro tra la rude, eppure paternalistica, materialità dei servigi nell'antico regime feudale e il pervasivo, astrattamente creativo, lavoro cognitivo al tempo del capitalismo finanziario.

Economia politica della promessa
Per la sua attività di scudiero il contadino Sancho Panza ricevette la solenne promessa del suo cavaliere errante:

Gli diceva, fra l'altro, don Chisciotte che si disponesse di buon animo a accompagnarlo, perché, chissà, poteva capitargli qualche avventura mercé la quale, in quattro e quattr'otto, poteva conquistare un'isola e lasciarci lui come governatore. Con queste e altre promesse del genere, Sancho Panza, poiché così si chiamava il contadino, lasciò sua moglie e i suoi figli e entrò scudiero del suo compaesano .

Ecco l'“economia politica della promessa” . E in prima battuta si promette “qualche avventura”, in virtù delle quali, in prospettiva, ottenere un'isola e, soprattutto, il suo governo. E a fare questa promessa è il visionario, cavaliere solitario, freelance per antonomasia, don Chisciotte, che così riesce ad arruolare Sancho Panza come suo scudiero.

È qui che si inaugura la più sottile, invasiva, eppure vitale e duratura relazione lavorativa: un rapporto di lavoro tra il datore-committente che in questo caso è l'esempio più fulgido dell'indipendente “lancia libera”, free-lance e il suo collaboratore, assistente, a tratti verboso, sempliciotto e impacciato consulente, altre goffo, testardo e pragmatico servitore.

Il nobile imprenditore di se stesso coinvolge il suo fidato assistente nell'impresa personale, eppure condivisa, di accedere all'errante cavalleria: l'uno come cavaliere armato di mal congegnata celata, scudo e lancia, l'altro come suo buon scudiero. La vera spinta propulsiva a mettersi insieme nell’intrapresa è riscattare le proprie, stanziali, misere esistenze, aprendosi al mondo, mettendosi in movimento per ripararne i torti e far parte dei cavalieri erranti e del loro seguito. L'obiettivo – la missione – di elevarsi a condizioni esistenziali altrimenti irraggiungibili è la molla che spinge all'azione e tiene uniti questi due ieratici fratelli, nella buona e nella cattiva sorte.





venerdì 18 marzo 2016

CARTA (2.0) DEI DIRITTI E DEI PRINCIPI DEL LAVORO AUTONOMO E INDIPENDENTE



La Carta (2.0) dei diritti e dei principi del lavoro autonomo e indipendente della coalizione 27 febbraioUna proposta aperta, in 9 punti: il nuovo testo.

Dopo due mesi di tour in tutta Italia, la Coalizione 27 febbraio torna a Milano: Bellissima Fiera. Con una nuova versione della carta, dopo avere raccolto spunti, bisogni, ragionamenti, difficoltà con i freelance.  sabato 19 marzo, dalle 11,30 nella Balconata del palazzo del ghiaccio a Milano un confronto con CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro che promuove la carta dei diritti universali del lavoro, con i ricercatori del Coordinamento Ricercatori Non Strutturati Universitari, lavoratori autonomi e indipendenti.

sabato 12 marzo 2016

FREELANCE E NUOVI BIANCIARDI A MILANO


Milano. Vita da freelance tra smart city e inclusione sociale. A quarant'anni dall'ingegner Gadda e dalla vita agra di Bianciardi. Con Aldo Bonomi, Giuseppe Allegri, Roberto Ciccarelli ne parliamo venerdì 18 marzo, ore 18, al palazzo del ghiaccio in via Piranesi, Bellissima Fiera Milano. Presentazione dei libri Il quinto stato. Perché il lavoro indipendente è il nostro futuro (MaceroNO) e Libertà e lavoro dopo il Jobs Act (DeriveApprodi)

Su questi temi si discuterà anche domenica 20 marzo alle 10,30, al palazzo del ghiaccio alla tavola rotonda Quelli che lavorano comunicando. I protagonisti diffusi della nuova economia leggera. Con Aldo Bonomi, Cristina Tajani, Luca De Biase, Matteo Bolocan, Annibale D'Elia, Salvatore Cominu

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In programma: Molto Smart, pochi diritti, futuro da scrivere: vita da freelance a Bellissima Fiera, Milano

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Aldo Bonomi
 
Sono i passati i tempi del gran lombardo l’ingegner Gadda, che scriveva dei salotti milanesi ove risuonavano sussurri e grida esaltanti il fare rubinetterie, plastica e frigoriferi per tutti. Erano i tempi dei “cummenda” e della vita agra di Bianciardi, con il suo lavoro intellettuale marginale e precario.

Oggi i sussurri e le grida hanno come grammatica della movida e della convegnistica, la forma moderna del salotto, designer, makers, co-working, fab-lab, sharing economy, eventologi, creativi, neo-fabbriche… E il tutto si fa fantasma e allegoria della smart city. Un bel salto retorico.

giovedì 10 marzo 2016

MOLTO SMART, POCHI DIRITTI, FUTURO DA SCRIVERE: VITA DA FREELANCE A BELLISSIMA FIERA, MILANO


BELLISSIMA FIERA A MILANO: PALAZZO DEL GHIACCIO. DA VENERDI 18 MARZO A DOMENICA 20 MARZO: TRE GIORNI DEDICATI ALLA VITA DA FREELANCE. LIBRI, DIRITTI, SHARING ECONOMY, MUTUALISMO 2.0

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Che succede al lavoro autonomo? Oggi c'è un fatto nuovo: la politica, i sindacati, i giornali sembrano averlo scoperto. Per la prima volta si parla di diritti. Le partite Iva sono considerati lavoratori. E' una novità: fino ad oggi sono stati trattati come imprese con la fattura incorporata.

In parlamento si discute di un "Jobs Act delle partite Iva", la politica interloquisce con le associazioni dei freelance, la Cgil presenta una carta dei diritti sul lavoro. Freelance, liberi professionisti e sindacati nuovi e tradizionali prendono parola, si associano in nuove coalizioni e scrivono i loro diritti.

Alla tre giorni di Bellissima Fiera un mondo che è cambiato e cambiera ancora.

* VENERDI' 18 MARZO ORE 18: IL QUINTO STATO: PERCHE' IL LAVORO INDIPENDENTE E' IL NOSTRO FUTURO
SALA PIRANESI, PALAZZO DEL GHIACCIO


La bella storia de Il Quinto Stato: un libro attualissimo, mandato al macero da Ponte alle Grazie viene ripresentato da mesi dai lettori in tutta Italia, sostenuto dalla campagna MaceroNo, reinterpretato alla luce della decisione del governo Renzi di varare un "Jobs Act per le partite Iva" o dei progetti di legge sulla sharing economy. Il racconto di un caso-simbolo nell'editoria italiana oggi continua in altre forme. L'incontro a Belissima sarà l'occasione di  presentare l'evoluzione delle ricerche sul quinto stato nel libro di Giuseppe Allegri e Giuseppe Bronzini "Libertà e lavoro dopo il Jobs Act" (DeriveApprodi) a cui il sociologo Aldo Bonomi ha partecipato.

*** Storia di un libro: Il quinto stato salvato dal macero

***Dal macero alla proposta: la carta dei diritti del quinto stato


* SABATO 19 MARZO: SCOPRIAMO LE CARTE: 
 ORE 11, BALCONATA, PALAZZO DEL GHIACCIO, MILANO

 

Aria nuova per noi freelance e partite Iva. È nata la carta dei diritti della coalizione 27 febbraio, la prima rete in Italia composta da freelance, sindacati e associazioni. In parlamento si parla di noi, il governo ha varato una proposta, la Cgil promuove la carta dei diritti universali del lavoro e molti altri si preparano a prendere parola. Una nuova stagione di rivendicazioni parte dal confronto. Lo faremo a Milano, scoprendo le carte.

*** Le associazioni riunite nella coalizione 27 febbraio

***La carta dei diritti della coalizione 27 febbraio (il testo)

*** Scriviamo insieme i diritti del lavoro autonomo. Cosa succede in Italia

* DOMENICA 20 MARZO: MUTUALISMO 2.0: 
LE ALTERNATIVE NELLA SHARING ECONOMY, ORE 11,30, PALAZZO DEL GHIACCIO 



L’economia collaborativa e della condivisione (sharing economy) non è riducibile allo scontro tra liberalizzazione e corporativismo come nel caso Uber-tassisti in Francia o in Italia, nè alle piattaforme dei servizi on demand o dell'e-commerce (Amazon, Airbnb ecc) come sembra emergere nella proposta di legge presentata in parlamento. Tiziana Terranova e Roberto Ciccarelli parleranno con Trebor Scholz, autore di un libro che apre gli orizzonti e parla delle alternative del futuro: "platform cooperativism". Che cos'è la cooperazione di piattaforma?

*** Cooperazione 2.0. Le alternative nella sharing economy

Grafica e immagini: Francesca Rossi

Bellissima – libri e cultura indipendente
18-20 marzo 2016
Palazzo del Ghiaccio ‪#‎Milano‬
www.bellissimafiera.it
ingresso 2€
Orari: Venerdì 14-22
Sabato e domenica 10-22

giovedì 11 febbraio 2016

UN FREELANCE MODELLO OLIVETTI



Roberto Ciccarelli

«Il vento di Adriano» di Revelli, Bonomi e Magnaghi, per DeriveApprodi. I co-workers e l’imprenditore visionario: secondo gli autori del libro, sono loro oggi gli attori della costituzione civile fondata sull’auto-governo. Un'altra idea di "società di mezzo" nel nome dell'industriale visionario

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Adriano Olivetti ha creato la via per il fordismo dolce, scrive Marco Revelli in un libro curioso e sperimentale con Aldo Bonomi e Alberto Magnaghi Il vento di Adriano (DeriveApprodi) dedicato all’«attualità inattuale» dell’industriale visionario.

Imprenditore di successo, lontano dal capitalismo della Fiat che incarnava il modello hard del fordismo: militaresco, onnivoro, imperialistico, Olivetti ha promosso l’idea di un’impresa che vive in osmosi con il territorio grazie a un patto politico e civile. Queste caratteristiche lo rendono oggi il testimone di una sensibilità che gli autori del libro proiettano sulle figure del lavoro autonomo (i freelance); dell’«economia della condivisione» (i makers o i coworkers); sui costruttori di comunità sociali e ecosistemi civili; sulle lotte per i beni comuni o per la rigenerazione urbana e territoriale; sui giovani precari che ritornano nelle aree interne abbandonate dove avviano esperienze di «welfare di comunità».

giovedì 21 gennaio 2016

LIBERA CARTA – SCRIVIAMO I NOSTRI DIRITTI DI FREELANCE



Milano, venerdì 29 gennaio alle ore 18, al coworking Spazio A in via Pollaiuolo inizia il tour della Carta dei diritti e dei principi del lavoro autonomo e indipendente, promossa dalla Coalizione 27 febbraio. L’incontro sarà introdotto da Sergio Bologna, autore de La new workforce. Il movimento dei freelance

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La carta è promossa dalla Coalizione 27 Febbraio: una rete di venti associazione del lavoro autonomo ordinistico e «atipico» (avvocati, architetti, ingegneri, geometri, farmacisti, ricercatori precari).

La carta dei diritti dei freelance e degli ordinisti (qui il testo) è un testo aperto, una bozza concepita e da costruire insieme con i freelance, gli autonomi e i lavoratori indipendenti che vorranno partecipare alla scrittura dei loro diritti e all’immaginazione di un paese diverso per noi e i nostri lavori.

La proposta della “Coalizione 27 febbraio” nasce anche per confrontarsi criticamente con l’iniziativa governativa sullo “statuto del lavoro autonomo” che sarà presentato in parlamento entro gennaio e diventerà legge nel 2016. Nel frattempo la CGIL ha presentato una “Carta dei diritti universali del lavoro” dove non si fanno differenze tra i diritti del lavoro autonomo e dipendente.

Milano è la prima tappa del tour, e altre ce ne saranno nella città del lavoro autonomo e indipendente. Vogliamo fare rete e partecipare da Nord al Sud, nelle grandi e nelle piccole città, e fino a primavera inoltrata. On-line, faccia a faccia, in incontri aperti o in laboratori di scrittura, nessuna forma di partecipazione è esclusa.

Coalizione 27 febbraio:

ADU – Associazione degli avvocati Difensori d’Ufficio, ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana, Archivisti in Movimento, Assoarching, Associazione delle guide turistiche, CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario, Comitato per l’Equità Fiscale, Comitato Professioni Tecniche – Ingegneri e Architetti F.N.P.I. – Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Geomobilitati – Geometri, IVA sei Partita, Inarcassa Insostenibile, Intermittenti della Ricerca – Roma, MGA – Mobilitazione Generale degli Avvocati, Rete della Conoscenza, Sciopero Sociale – Roma, Stampa Romana.

***Si ringrazia SHOUT per la gentile concessione dell'immagine

mercoledì 30 dicembre 2015

GIORNALISTI CINQUE EURO AL PEZZO, PER RENZI NON SONO SCHIAVI NE' PRECARI

Andrea Cegna

I giornalisti freelance a Renzi: "Noi non siamo schiavi né invisibili". Intervista sui diritti a Radio Onda d'Urto


Per il presidente del Consiglio Renzi nel giornalismo italiano non esiste la schiavitù. Guadagnarsi 4900 euro lordi all'anno non è un lavoro. Come uscire dall'invisibilità e dall'ignoranza di chi non conosce la realtà del lavoro oggi. 

Un'intervista di Andrea Cegna a Valeria Calicchio, giornalista precaria e componente della Consulta Lavoro Autonomo e Freelance del Lazio. Su Radio Onda d'Urto.

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giovedì 10 dicembre 2015

UNA CARTA DEI DIRITTI PER I GIORNALISTI FREELANCE

Pubblichiamo il testo aperto alla discussione sullo statuto dei giornalisti freelance. Il documento è stato approvato dal sindacato giornalisti di Stampa Romana

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Il direttivo del sindacato dei giornalisti Stampa Romana ha approvato un documento rivoluzionario. E' un testo aperto alla discussione sui diritti dei colleghi freelance, un modo per interloquire con i movimenti dei freelance impegnati nella definizione di una "carta dei diritti del lavoro autonomo" e con il governo che ha annunciato uno "statuto del lavoro autonomo professionale". E con tutti i soggetti, ad esempio la Cgil, che lavorano su un documento sugli stessi temi.

Per la prima volta, una federazione di un sindacato del lavoro subordinato (FNSI) considera il lavoro freelance in quanto tale - e non figlio del dio minore del salariato. Ci sono i diritti fondamentali per tutti, al di là della prestazione; i diritti nel mercato e quelli di associazione. Ci si confronta con i nuovi scenari dell'innovazione, dell'auto-impiego. Si discute di auto-imprenditoria o di nuovo cooperativismo. E si cercano concretamente gli strumenti per tutelare gli indipendenti, chi lavora senza tutele. E' invisibile, ma vive, produce. Parla, ma nessuno lo ascolta.

Per tutti si formula l'ipotesi di un Welfare universale. Per sostenere gli istituti di categoria, certo, ma anche per creare una cittadinanza sociale a chi non l'ha avuta mai. (roberto ciccarelli)

martedì 8 dicembre 2015

UN LIBRO, L’OMEGA 3 E BRUNO VESPA. LETTERA A UN EDITORE CHE MACERA IL QUINTO STATO

LaRouge

*** Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo ***



Caro signor editore Ponte alle Grazie,

l’anno scorso ho comprato un vostro romanzo dal titolo accattivante e riottoso, a pagina 16 avevo già trovato una decina di refusi.

Ero seccata, avevo pensato di scrivere un’email di protesta ma poi ho desistito: lavoro come grafica editoriale per alcune case editrici e ho pensato immediatamente a come ci lavoro. E’ stato naturale, quindi, pensare che l’editing e la correzione di bozze - ammesso che teniate ancora distinti questi due passaggi - probabilmente li avete affidati a qualche studio esterno o a qualche redattore freelance pagandoli due lire e chiedendo di consegnare un giorno per l’altro.

All’inizio di quest’anno grazie a una serie di fortunate coincidenze e virtuose connessioni, che niente avevano a che vedere col vostro ufficio stampa, mi sono ritrovata a cercare e finalmente acquistare, “Il quinto stato”. La ricerca è stata complicata, l’ho dovuto ordinare.

Già durante la lettura delle prime pagine pensavo: “ci sto dentro”. In questo caso non è espressione giovanilista, ma significa proprio: “io sto dentro a tutto questo che viene descritto e ne faccio parte”.

Alla fine di quest’anno scopro che il libro è andato al macero.

martedì 1 dicembre 2015

SERGIO BOLOGNA: «I FREELANCE SI AUTO-ORGANIZZANO NELLA SHARING ECONOMY»

Roberto Ciccarelli

+++Lo storico del movimento operaio Sergio Bologna racconta i movimenti dei freelance e il loro lavoro nell'economia della condivisione nel pamphlet "The New Workforce. Il movimento dei freelance"(Asterios)

«È un grave errore considerare le problematiche dei self employed come separate e incompatibili con quelle di tutte le altre figure della new economy dell'era digitale. Il tema della new workforce, della workforce of the future [Forza lavoro del futuro, ndr] è centrale: sia che lo si tratti dal punto di vista sociologico, politico, giuridico, culturale o antropologico, è destinato a crescere d'importanza» scrive Sergio Bologna nel pamphlet: La New Workforce. Il movimento dei freelance (Asterios, pp.50, euro 7), un agile libro che può essere considerato come la guida alla trasformazione del lavoro indipendente negli Stati Uniti e in Europa, Italia compresa.

mercoledì 11 novembre 2015

SCRIVIAMO INSIEME I DIRITTI DEL LAVORO AUTONOMO

Roberto Ciccarelli

Un atto pubblico di cittadinanza a Roma, Esc Atelier, 14-15 novembre. La Coalizione 27 febbraio organizza e promuove un atto pubblico per scrivere i diritti del lavoro autonomo: Lo statuto che non c'è. Se ben articolato lo statuto potrebbe essere un'occasione per i lavoratori intermittenti, precari, a termine, prestatori d'opera occasionali, il vasto mondo del quinto stato

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Lo statuto del lavoro autonomo professionale annunciato dal governo Renzi punta ad ampliare le coperture su maternità, pagamenti in ritardo, spese per formazione e le tutele per le malattie gravi per chi lavora con la partita Iva. La bozza redatta dal giuslavorista bocconiano Maurizio Del Conte conferma le dichiarazioni rilasciate in un incontro con le associazioni dei freelance l'11 ottobre e sarà accompagnato da una riforma del regime fiscale agevolato per gli autonomi, un rimedio al pasticcio creato dal governo l'anno scorso. Dovrebbe essere sospeso l'aumento dei contributi Inps al 27,72% e si parla di un'equiparazione dei freelance e parasubordinati della gestione separata agli altri autonomi, commercianti e artigiani, con l'aliquota al 24%. In attesa che la discussione sulla legge di stabilità confermi gli annunci, si è aperta la discussione su uno statuto che promette di essere la prima misura normativa decisa in Italia da molto tempo. I lavoratori autonomi possono conquistare un avamposto utile per chi non è autonomo, ma lavora precariamente.

mercoledì 28 ottobre 2015

TUTELARE I FREELANCE, FORZA LAVORO DEL FUTURO

6 Novembre 2015, ore 18 Libreria Piuma di Mare - via Ostiense 124, Roma - presenta "IL QUINTO STATO SALVATO DAL MACERO!" L'incredibile storia di un libro attualissimo mandato nei forni delle cartiere per il macero.
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Partecipano gli autori Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri con Francesca Pesce (Acta), Andrea Dili (Associazione XX Maggio) Francesco Raparelli - (Camere del lavoro automo e precario di Roma) Giulia Bucalossi (Indicom) Cosimo Matteucci e Valentina Restaino (Mobilitazione Generale degli Avvocati - MGA), Lazzaro Pappagallo, segretario di Stampa Romana.


La storia di un libro attualissimo mandato al macero

Il Quinto Stato è un libro che a distanza di due anni dalla sua pubblicazione rimane attuale, perché descrive la condizione di precarietà dei lavoratori indipendenti e mostra alcune decisive soluzioni per tutelare i diritti e le forme di vita in cui si darà il lavoro per tutta la prossima generazione.

domenica 4 ottobre 2015

AVVOCATO E PROLETARIO: STORIE DI ORDINARIA INIQUITA' PREVIDENZIALE




#Storiedicassa: storie di ordinaria iniquità previdenziale. Gli avvocati della Mobilitazione Generale degli Avvocati (M.G.A.) indossano i panni dei menestrelli e raccontano le storie alla Cassa Nazionale Forense, l'istituto di previdenza e assistenza della categoria. Su medium hanno creato una narrazione collettiva sulle ingiustizie comuni a tutti i lavoratori autonomi: la crescita incontrollata di tasse e contributi non corrisponde ad alcun welfare, né alla tutela dei diritti, della maternità o della malattia. 

sabato 3 ottobre 2015

DIRE NO A 600 EURO QUANDO LA DIGNITÀ È NECESSARIA

Eleonora Casula
Vita da freelance. Perché hai ben capito che chi ti ha fatto la proposta fa la voce grossa contro il Job Act e pensava veramente di farti un bel regalo. 600 euro fuori casa oggi come oggi è un'umiliazione. Il diritto alla retribuzione nel giornalismo e negli uffici stampa: un racconto.
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Dire di no è necessario anche quando non se lo aspetta nessuno.
Accade così un pò per caso un pò no una offerta di lavoro che pare essere la realizzazione dei miei sogni: diventare addetto stampa di personale politico.
I sogni si sa esistono solo la notte: tra il buio e le stelle, quelli fatti ad occhi aperti in genere nascondono sempre qualcosa di poco carino.
Certe volte però dire di no è necessario specie se sei un freelance.
Perchè?
Semplice: nella vita di freelance bisogna saper organizzarsi dire di sì quando si deve dire di no quando invece c’è qualcosa di poco chiaro.
E’ vero che ho bisogno di lavoro ma è soprattutto vero che la dignità over all.

domenica 2 agosto 2015

MONDINE, STORIA DI UN MOVIMENTO CHE PARLA AI FREELANCE


Barbara Imbergamo, Mondine in campo. (Edit press) Un libro che racconta le battaglie sindacali, la capacità di auto-organizzazione delle mondine. Oggi sono utili per rispondere alle domande dei freelance imbrigliati nella stessa forma generale del lavoro: precario, conto terzi, senza diritti
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Roberto Ciccarelli

Il movimento delle mondine si strutturò in età giolittiana. Il fascismo cercò di imbrigliarne la leggendaria combattività sindacale con politiche paternalistiche e ispirate agli stereotipi coloniali sul corpo delle donne. In Emilia molte donne parteciparono alla resistenza contro il nazi-fascismo. Nell’immediato dopoguerra, l’emancipazione dallo sfruttamento di un lavoro stagionale – quaranta giorni all’anno – diventò il centro del conflitto politico tra la sinistra e i democristiani. Negli anni Sessanta l’industrializzazione della monda sostituì gran parte delle 180 mila lavoranti, ma i sindacati cercarono di trattenere le donne nelle risaie pensando che l’aumento del salario orario bastasse a rendere sopportabile un lavoro bestiale.

Queste sono le istantanee della storia raccontata da Barbara Imbergamo nel libro Mondine in campo, (Edit press) che esplora le ragioni di una centralità simbolica, sociale e politica assunta dalle mondine nella prima metà del Novecento. In una tradizione politica basata sulla soggettività operaia, quella della sinistra italiana, la storia delle mondine conferma che la conflittualità sociale e politica non è stata la prerogativa esclusiva della classe operaia cittadina e maschile.

giovedì 30 luglio 2015

FREELANCE E (POCO) DOMESTICHE

Roberto Ciccarelli

«Ripartire da casa» di Sandra Burchi, per Franco Angeli editore. Dieci donne raccontano i loro mestieri, fra le pareti proprie, con i computer, i social network, il cellulare e fuori dal mercato della disponibilità permanente

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Dieci donne, dai 29 ai 49 anni: ricercatrici precarie, giornaliste, grafiche, consulenti, imprenditrici turistiche, agricoltrici o restauratrici. In comune hanno una laurea, un master o un dottorato e il fatto che lavorano da casa come freelance. Le loro storie sono raccontate da Sandra Burchi nel libro Ripartire da casa, lavori e reti dallo spazio domestico (Franco Angeli). È il ritratto della vita e del lavoro in un segmento del quinto stato, di chi lavora oggi con la partita Iva nell’economia dei servizi, della microimpresa, nella consulenza o nella ricerca.

venerdì 3 luglio 2015

FARE IL CONCORSONE RAI IN CAMBIO DI DUE SPICCI E PAGARE PER DIECI


Giovanna Ferrara

Vita da Freelance al Concorsone Rai che mette in palio 100 posti precari per 5 mila candidati. Racconto non consolatorio di un viaggio da Roma a Bastia Umbra per un Superenalotto tutto italiano
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Un cartello temporaneo – “Concorso Rai” – avverte chi arriva dalla statale E45 di imboccare l'uscita Assisi-Foligno. La direzione verso i "Cento posti per eventuali contratti a tempo determinato nelle sedi nazionali e regionali dell'azienda che fa informazione di Stato".

Orizzonti di gloria

E così la triste provincia umbra - vetrine con abiti da messa e sandali francescani, rettilinei che potrebbero essere visioni buone per i film decadenti dei fratelli Cohen - diventa per un giorno il capoluogo di un sogno più vicino alle sensazioni da ‘ultima spiaggia’ che alle pulsioni da ‘orizzonti di gloria’.

A rendere più allucinante e incredibile l'intera vicenda è che a sognarlo sono in tremila, età media oltre i quarant'anni. Tutti, presumibilmente e al netto di sindromi masochiste, sperano di strappare questa promessa di assunzione temporanea. Le vite professionali dalle quali provengono sono infatti ancora più instabili e precarie di quella che sognano di conquistare e che il concorso mette in palio.