venerdì 18 novembre 2011

FUGA DEI CERVELLI: LA VERSIONE DEL GOVERNO INTESA-SAN PAOLO


L'anno scorso, l'istituto bancario Intesa-San Paolo ha diffuso una serie di spot sulla fuga dei cervelli. 

Rivisto nei giorni in cui Corrado Passera, eChief Executive Officer di Intesa Sanpaolo, e Francesco Profumo (rettore del Politecnico di Torino, ex presidente del Cnr, siede nel consiglio di sorveglianza della stessa banca) sono diventati, rispettivamente, ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti e ministro dell'Università e ricerca del governo Monti, il senso di questo spot cambia radicalmente.

Lo spot è un disastro comunicativo. Non controlla il sotto-testo, cioè i contenuti ideologici e l'immagine dei protagonisti, la loro identità e la divisione del lavoro sessuale che ne consegue. E manda un messaggio ideologico: non dice cioè che le banche finanziano il SINGOLO, non come ricercatore bensì come titolare di garanzie (paterne?). Lascia intendere che il governo italiano ha scelto di non finanziare più TUTTA la ricerca. E quindi non dice che la banca NON finanzia Claudio, 33 anni, che viene dall'America (ma Intesa San Paolo non dice che lo stato federale finanzia anche le università private di ricerca nella quasi integralità), ma semmai il suo "barone" di riferimento.

Anche nel caso in cui Claudio, 33 anni, sia "capofila" di un progetto europeo, o di un progetto finanziato dalla Fiat o da General Motors, i soldi di Banca Intesa non sono stati gestiti da lui. 

Qui si dà per certo che il governo italiano non finanzierà mai più la ricerca e che i soldi vengono erogati dall'impresa (o meglio, da Intesa-San Paolo). Coincidenza vuole che personalità di primo piano che appartengono a Intesa-San Paolo oggi siano al governo. 

E veniamo all'elemento più interessante dello spot: la divisione del lavoro sessuale tra i protagonisti. La "compagna" americana di Claudio, 33 anni, si dimette dalla sua vita colorata e agiata negli States, lo raggiunge nel Bel Paese ma su di lei Intesa-San Paolo non si sofferma. In quanto donna, è un soggetto passivo, semplicemente innamorato del suo Claudio di 33 anni, che ha trovato un finanziamento bancario (ma NON un lavoro da ricercatore). Sarà destinata ad un futuro da casalinga, cioè al lavoro meramente riproduttivo? 

Il messaggio dello spot non è però così sessista. Tra le pieghe emerge un dubbio più concreto: andrà a lavorare in un call-center preparandosi a tempi grami, quando il progetto finanziato da Intesa-San Paolo finirà e Claudio, 33 anni, dovrà scegliere se guidare felice la sua lambretta oppure andare a ripararla in un'autofficina dove lavorerà in nero a 500 euro al mese, senza contributi. Interessanti sono i commenti su questo sito.

La "discontinuità" invocata dal governo Monti è dunque fondata su solide certezze. Non conta se i suoi ministri siano tecnici, politici, esperti o manager. L'inconscio mediatico, e la potenza della retorica sulla "fuga dei cervelli", oppure sul suo analogo rovesciato del "ritorno dei cervelli", dice molto di più rispetto a quello che viene dichiarato nelle aule parlamentari. 

In rete esiste, infine, un video che interpreta il sotto-testo dello spot governativo sulla "fuga dei cervelli". Potrebbe essere definito la versione di "sinistra", e quindi necessariamente sfigata, triste e malinconica rispetto allo standard creato da Intesa-San Paolo. Vedi qui

Bentornati nel paese della normalità.

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