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domenica 7 ottobre 2012

PERCHE' SONO DIVENTATO UN COWORKER


La nuova generazione del lavoro organizzato dovrebbe mirare a qualcosa in più del recupero del potere di acquisto dei salari o dello stile di vita da classe media. Dovrebbe ricreare una modalità del lavoro rimossa dalla civiltà del lavoro dipendente, e di quello salariato: quella della cooperazione.

Durante il workshop Co-Work-Italia tenuto all'Internet festival di Pisa nel racconto del co-working - la pratica del lavorare insieme in spazi condivisi - a Milano, Verona, Alessandria, Roma e Firenze è emerso un tratto comune: un'economia fondata sulla relazione e la collaborazione tra i lavoratori digitali, creativi, professionisti e partite Iva in un ambiente che non è quello della fabbrica né quello della pubblica amministrazione, ma quello del territorio o della comunità dove il lavoro della conoscenza sviluppa una duplice caratteristica: erogare servizi intellettuali, alla persona o alla produzione nell'ambito di un ambiente di un territorio diffuso e la creazione di legami tra una comunità di persone impegnate nell'esecuzione di una commessa, di un progetto o di un'impresa.

giovedì 30 agosto 2012

VITE DA CONCORSO

Marco, giovane filosofo siciliano, ha superato il test per il «Tirocinio formativo attivo» e si sente un «mostro eterogeneo». Virginia è appena tornata da Barcellona e ha insegnato spagnolo a Livorno, la sua città. Paola, barese, insegna da cinque anni, si sente una nomade e confessa la sua rabbia. Sono tutti in attesa del concorsone scuola.

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Laureato in filosofia a Siena con una tesi sul non senso ini Wittgenstein, Marco Ambra, nato a Caltanisetta 26 anni fa, sta preparando la prova scritta del «tirocinio formativo attivo» (Tfa)  per la classe di insegnamento in storia e filosofia (la «A37») e confessa di sentirsi un «mostro eterogeneo». È stata questa la sensazione che ha provato dopo avere appreso che, dopo 13 anni, ci sarà un nuovo concorsone per la scuola. Oggi sono iscritto in terza fascia nelle graduatorie provinciali per i non abilitati, ho passato il test di ammissione al Tfa e farò anche il concorso quando verrà bandito il prossimo 24 settembre».

Per qualche settimana sembrava che il Tfa dovesse rappresentare la svolta definitiva del sistema di reclutamento dei docenti. Il ministro Profumo assicurava che avrebbe assicurato la valutazione meritocratica e permesso l'ingresso ai giovani nel mondo della scuola, mentre ha solo creato un gigantesco pasticcio sulle domande del test di accesso, molte delle quali errate o fuorvianti. Il Miur ha abbuonato le risposte sbagliate, fino a 25 domande su un totale di 60.

martedì 28 agosto 2012

IL QUINTO STATO TRA PASSATO E FUTURO: AUTONOMIA, MUTUALISMO, COOPERAZIONE



1. Nel 1672 il pastore amburghese Johannes Müller, seguace di Spinoza, annotava l’esistenza di un segmento sociale molto ampio, intriso di idee filosofiche, radicali, anti-deiste, materialiste e repubblicane. Era un movimento continentale, si addensava nelle grandi e piccole città del tempo, ai bordi dei mercati e dei laboratori di arti e mestieri, delle università, come delle corti. Sostava sul soglio delle chiese, frequentava le taverne, brulicava. Era costituito da Gentlemen e Ministers senza impiego certo, precario, eruditi e nullafacenti; ma anche professionisti e artigiani, uomini di mondo, religiosi pentiti e spretati, provenienti dalla borghesia nascente come dal popolo. 


Alcuni viaggiavano tra Francia, Inghilterra, Olanda e Italia. Il loro impegno per l’indipendenza del proprio lavoro, e l’emancipazione dalla condizione di sussistenza, si scontrava nella resistenza delle corporazioni dei mestieri, i bandi impressi dalle chiese e dalle università, entrambe gelose del sapere posseduto, organizzato in nome di una ragione divina, trascendentale o corporativa. 

venerdì 13 aprile 2012

PALERMO: TEATRO GARIBALDI OCCUPATO, GENERAZIONE DI NUOVA VITA


Palermo, il teatro Garibaldi
Quando Carlo Cecchi andò a Palermo, nel 1996, cercava un luogo adatto per mettere in scena Il Filottete. Insieme al regista Matteo Bavera entrò di soppiatto nel teatro Garibaldi, allora abbandonato nel cuore della Kalsa, quartiere arroccato nella Palermo densa e profonda, in una piazza immensa cosparsa di ruderi e di macerie, rimasta tale e quale dopo il bombardamento degli americani del 1943. Nel racconto di Stefano Malatesta, leggiamo che la strana coppia attraversò la piazza passando davanti alle stanze del pian terreno diventate grotte dove i mafiosi tenevano i cavalli e i contadini i maiali e si erano trovati di fronte a quella nobile rovina: il teatro Garibaldi, il più grande teatro morente della Sicilia, chiuso da più di trent' anni.

mercoledì 28 marzo 2012

La nostra ASPIrazione: diritti, reddito, libertà contro la subordinazione

Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli
L’Italia è oggi un laboratorio per le nuove tecniche di dominazione sociale che combinano l’arcaico e il più moderno. L'ultima riforma della legislazione del lavoro, che porterà il nome di un ministro «tecnico» che ha già riformato il sistema previdenziale, Elsa Fornero, consoliderà i rapporti di lavoro neo-schiavisti, a fronte di ristrutturazioni capitalistiche che univano frammenti di post-fordismo, con la permanenza di legami familistici e corporativi pre-moderni:
La ratio dell’intervento è chiara: maggiore stabilità per i giovani in ingresso barattata con una maggiore facilità (leggasi libertà) di licenziamento da parte delle imprese; incoraggiamento del lavoro dipendente; disincentivazione dei contratti a termine e a progetto mediante aumento dei relativi contributi; contrasto alle finte partite IVA mediante, forse, l'introduzione dell'obbligo di stabilizzazione; sostegno al reddito limitato nel tempo e accompagnamento al reinserimento lavorativo per il dipendente che perde l’impiego” (Rete redattori precari).

giovedì 22 marzo 2012

martedì 20 marzo 2012

IL SENSO PER LA COALIZIONE DEI GIORNALISTI FREELANCE






""Niente paura" sostiene il coordinamento dei giornalisti precari Errori di Stampa: di fare inchiesta - quella, ad esempio sulla "clausola gravidanza Rai"; di fare coalizione con gli altri giornalisti - perché altrimenti nessuno saprebbe che i grandi giornali ricevono oltre 15 milioni di aiuti statali e pagano i freelance poche centinaia di euro al mese o 0,90 euro a riga; di creare coalizioni con gli altri lavoratori indipendenti - perché nessuna "riforma del mercato del lavoro" tutelerà il diritto all'indipendenza di milioni di persone in Italia.

sabato 10 marzo 2012

DA GENTILUOMINI A MERCENARI



Dario Banfi e Sergio Bologna*

Alle origini del lavoro indipendente, delle professioni e del precariato. Un racconto su quello è diventato, oggi, il lavoro e, domani, di cosa sarà. Una lettura irrinunciabile per capire di cosa parliamo quando parliamo di "riforma del lavoro", "riforme delle professioni" o lavoro subordinato e autonomo.



L'ideologia del professionalismo e la sua crisi


Non è proprio un libriccino il testo che l’International Labour Office ha dedicato alla figura che l’immaginario collettivo associa di più al professionista di successo: il consulente di direzione. Pubblicato alla metà degli Anni Settanta e più volte aggiornato nei decenni successivi, è un’opera collettiva alla quale hanno dato il loro contributo personaggi che in seguito sarebbero diventati delle star, come Roland Berger e altri. Ad un certo momento nel testo spunta la domanda: “la consulenza è una professione?” 

domenica 4 marzo 2012

COME DIFENDERE IL VALORE DEL LAVORO CULTURALE E CREATIVO



Sergio Bologna

Roma, domenica 11 marzo, alle ore 20, questo intervento aprirà l'assemblea "Il lavoro culturale: la bandella della Magliana", un incontro con le reti e i movimenti della conoscenza organizzato nell'ambito del festival "Libri Come", 8-11 marzo, all'Auditorium-Parco della Musica. Venerdì 9 e sabato 10, alla stessa ora, si svolgeranno le assemblee "0,60 a cartella" e La cassa delle letterature" , un punto sul lavoro culturale oggi, in Italia

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Dovessi raffigurarmi il paradiso me lo immaginerei come una biblioteca (H. Müller)


A Roma il moto di rivolta dei lavoratori della cultura, dello spettacolo, dei media, è partito col piede giusto. I simboli contano. E’ cominciato da una biblioteca, dalla Biblioteca Nazionale. Non importa se allora la protesta è riuscita o meno, ma aver scelto una biblioteca come punto di partenza ha avuto il potere di evocare valori universali e contraddizioni importanti della nostra epoca.  Cosa viene in mente a sentir dire “biblioteca”, oltre a servizio pubblico, bene comune? Provo a elencare alcune parole-chiave.

venerdì 2 marzo 2012

NAPOLI: LA BALENA OCCUPA IL FORUM DELLE CULTURE CONTRO L'ECONOMIA DEGLI EVENTI

L'occupazione dell'ex asilo Filangeri a Napoli, sede del forum delle culture, da parte degli intermittenti dello spettacolo e dell'immateriale "La Balena", il Teatro Valle e il cinema palazzo di Roma, i lavoratori dell'arte di Milano, il Sale Docks di Venezia, l'Arsenale di Palermo, il teatro Coppola di Catania, è una presa di posizione contro l'economia degli eventi culturali, la politica dell'emergenza che gestisce i fondi pubblici e le "grandi opere".

mercoledì 1 febbraio 2012

MONDO NEET

lunedì 9 gennaio 2012

TEATRO VALLE: THE ART OF OCCUPATION


Culture Column by Roberto Ciccarelli

The Teatro Valle, Rome's oldest theatre, has been occupied for six months by performers, technicians and directors in protest against arts cuts. Ben Windsor spoke to Roberto Ciccarelli about the occupation 

domenica 1 gennaio 2012

NOI SIAMO IL QUINTO STATO

Nasce l'idea dell'UNIONE DEGLI INDIPENDENTI in Italia. Sul modello del sindacato fondato nel 1995 a New York da Sara Horowitz, una rete composta da associazioni e movimenti lancia un progetto che prenderà corpo nel 2012, che si preannuncia l'anno più duro della crisi. La rete composta dal nodo romano dell'Associazione dei  consulenti del terziario avanzato (Acta), dai progettisti della comunicazione visiva (i grafici di Aiap), insieme al teatro Valle Occupato, i lavoratori dell'arte di Milano, oltre ad un folto numero di sigle che gravitano nell'universo del lavoro indipendente, o nella zona grigia dove la subordinazione si confonde constantemente con l'autonomia sul lavoro, (i traduttori, i giornalisti o gli informatici, ad esempio) intende promuovere un nuovo metodo per rispondere alla domanda di tutela e di garanzia di oltre 300 mila persone che a Roma svolgono questo tipo di attività. (Le immagini sono di Felipe Goycoolea. Il film completo è sul canale Furiacervelli

LA LOTTA CONTRO IL MALE COMUNE

Lorenzo Teodonio

"Dopo il bene comune, non dimenticare il male comune - ci scrive l'autore di Razza Partigiana (sito e reading) - la condizione lavorativa attuale (ché, a chiamarlo lavoro, uno pensa a contributi, tfr, pensione, ferie pagate, etc etc). Attuale, e non generazionale, perché coinvolge tutti: dal migrante al giovane, dal’intellettuale precario al piccolo imprenditore, dall’operaio all’insegnante". "Che dire? Come la disputa fra Leibniz e Newton sul calcolo differenziale e' sempre bello quando si pensano le stesse cose. Vorrei scrivere ancora sul Giorgione, e' proprio il Pittore a Partita Iva per antonomasia". 



FRANCESCO PINNA, RAGAZZO


Francesco Pinna, ragazzo di Trieste, lavorava nell'economia dell'evento. Dicono che era "operaio per caso". Invece, nulla è più normale, oggi in Italia, che lavorare e studiare. Come il 40% degli studenti italiani, anche Francesco alternava studio e lavoro e rientrava nel 23,2% degli studenti che firmano un contratto a brevissimo termine, quello necessario per costruire l'impalcatura del concerto di Jovanotti al Palatrieste e morire per 5 euro all'ora. 

mercoledì 21 dicembre 2011

Contro la metafisica della precarietà

Contro la metafisica della precarietà: "Questa strada porterebbe molto lontani dalle opposte ortodossie che oggi si sfidano nell’arena del precariato. Ma per quello che siamo in grado di capire, non c’è dubbio che queste parole restituiscano il “precariato” al suo essere una rappresentazione sociale e giuridica, un “frame” per uniformare una pluralità di condizioni (anche lavorative) ad uno standard usato a sproposito, come se si trattasse del vecchio Dio nelle dispute teologiche della Seconda Scolastica".

martedì 20 dicembre 2011

FREELANCERS UNION, ITALIA

Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli


Cronaca dell'assemblea romana «La furia dei cervelli» organizzata il 19 dicembre 2011 da Acta e Aiap alla quale hanno partecipato una ventina tra reti e associazioni del lavoro autonomo, culturale e cognitivo, tra le quali il Teatro Valle Occupato e i lavoratori dell'arte di Milano. Nuovo appuntamento l'11 gennaio 2012, al teatro Valle occupato. Gli indipendenti hanno iniziato il loro processo costituente***.

mercoledì 7 dicembre 2011

LA FURIA DEI CERVELLI: L'INDIPENDENZA SENZA CONDIZIONI

Sergio Bologna

La "furia dei cervelli": storie, inchieste e analisi sulla condizione del lavoro e della vita contemporanea. Dall'università, al Teatro Valle, dal lavoro autonomo al precariato, nelle grandi e nelle piccole città, un nomadismo disincantato e conflittuale alla ricerca di tutele e garanzie per il lavoro indipendente e di una nuova politica, welfare e diritti per il Quinto Stato.

Meglio un cervello furioso di uno fuggitivo? Questo libro di Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli, per quanto il gioco di parole del titolo - La furia dei cervelli, manifestolibri, pp. 167, euro 18 - possa farlo pensare, non si occupa di giovani talenti che emigrano, ma del tema dell'indipendenza. Di grande attualità perché mai ci fu un periodo della storia del capitalismo dove il concetto di indipendenza ha subito tante offese.