lunedì 19 dicembre 2011

Il SENSO DELLA COALIZIONE

Roma 19 dicembre: Incontro pubblico a Porta Futuro, Via Galvani 108, a partire dal libro di Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli "La furia dei cervelli": Welfare, diritti e tutele per il lavoro autonomo, creativo e della conoscenza.


Giuseppe Allegri-Roberto Ciccarelli

Il Quinto Stato diventi un magnete che attrae associazioni, reti, movimenti; si auto-organizzi nel lavoro indipendente, autonomo, intermittente, professionale, precario; accumuli energie e percorsi esistenziali nella definizione di nuove istituzioni, inventando pratiche politiche e giuridiche. 

E' questo il senso che diamo alla coalizione del Quinto Stato che è emerso negli ultimi anni delle mobilitazioni sociali, così come nei luoghi discreti dell'auto-organizzazione del lavoro autonomo e di quello precario in Italia. Il Quinto Stato emerge nella ricerca di un linguaggio comune, nell'istanza universale che traduce il bisogno di associazione nelle forme politiche durevoli e pluralistiche.


Immaginiamo la coalizione del Quinto Stato come dispositivo di organizzazione di lotte per diritti, tutele, spazi, previdenza equa, reddito, nuovo welfare, tempi di vita. Sindacati, partiti, rappresentanze reali o solo immaginate, capiscano o meno, noi nell'anno nuovo troveremo il modo per dare continuità e sostanza a questa politica costituente degli indipendenti del Quinto Stato. Non lo capirete, o forse farete solo finta di blandire quello che non capite, e che con la vostra ignoranza condannate all'inesistenza, ma che voi ci siate o meno noi ci organizziamo per prenderci quello che ci spetta: dagli spazi di co-working, co-projecting, e il diritto alla degna forma di una vita felice, autonoma, indipendente, cooperativa.


Ma noi saremmo più felici se le istituzioni e i momenti della decisione politico-sindacale ci ascoltassero, e si unissero con noi, e si comportassero di conseguenza, cioè mettendo al servizio del Quinto Stato strutture, spazi, mutualismi e finanziamenti. Intanto continuiamo a inventare le forme, i tempi, i modi, le nostre istituzioni possibili per sperimentare nuove forme condivise di vita e di attività.


Il Quinto Stato è una rappresentazione di queste istanze poiché segnala la discontinuità rispetto alle sfere esistenti della rappresentanza, ma non è una sfera in sé, è un'occasione politica che riguarda tutti i paesi in cui è diffuso il lavoro indipendente, e non solo l'Italia. Ed è questa la ragione che ci permette di configurarlo come la modalità per costruire consorzi, patti, leghe, nuovi sindacati e tutte le altre forme associative, e movimenti, assicurati dall'idea della politica come cooperazione. 

Il Quinto Stato è un atto di creazione. 

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