lunedì 17 settembre 2012

EUROPA TOSSICA, MOVIMENTI COSTITUENTI


Il volume di Gianni Del Panta, Europa Tossica Crisi del capitalismo, crisi del debito, crisi della politica (Prefazione di Ornella De Zordo, Edizioni perUnaltracittà – DemocraziaKmZero, Firenze) che verrà presentato a Firenze  è un lavoro che ha il pregio di mettere in dialogo una moltitudine di soggetti, esperienze, movimenti, intellettuali, giornaliste, analisti, autrici, attivisti, che dentro la crisi globale sperimentano e condividono non solo una radicale critica dell'esistente, ma anche le tracce dalle quali ripartire per trasformare radicalmente l'ordine esistente delle cose


È una sorta di diario collettivo degli incontri pubblici che la lista di cittadinanza perUnaltracittà ha promosso nell'ultimo anno, insieme con DemocraziaKmZero, presso Palazzo Vecchio, restituendo quel luogo alla sua funzione di casa della cittadinanza, per dialogare con le persone che “non partecipano al coro di voci riconducibili al pensiero dominante” (come osserva Ornella De Zordo nella Prefazione).

Perciò si parte dal primo incontro – in senso temporale – con Joseph Halevi e la sua convincente critica “dell'assurda e strampalata costruzione fiscale europea” (così Gianni Del Panta), per chiudere con la discussione intorno al “Manifesto degli economisti sgomenti”, introdotta da Andrea Baranes. 

C'è anche un'appendice che riporta l'assai utile Alfabeto della finanza, redatto da Vincenzo Comito, per  http://www.finansol.it/, con licenza Creative Commons. 

In mezzo troviamo una molteplicità polifonica di voci ed esperienze che provano a battere un altro tempo, rispetto a quello del capitalismo finanziario e delle sue forme di disciplinamento esistenziale e governo delle forme di vita. 

Soprattutto si percepisce un comune filo conduttore: quello di superare l'ottica resistenziale e marginale rispetto ai rapporti di forza locali e globali esistenti, per affermare la portata costituente delle proprie analisi e delle sperimentazioni diffuse negli spazi di autorganizzazione di una nuova idea e prassi di società, oltre che di possibile buona vita. 

Così si incontrano le pratiche dei gruppi di acquisto solidale (Roberta Carlini), con le note dolenti di un'urbanistica asservita al neo-liberismo capitalista della rendita, contro il diritto alla città (per parafrasare il titolo del libretto di David Harvey recentemente tradotto,  Il capitalismo contro il diritto alla città, Ombre Corte). Un'analisi spietata del debito pubblico rispetto agli enti locali (Ivan Cicconi), a partire dall'abuso del meccanismo degli appalti (e subappalti), prassi che ha molto a che fare con le insopportabili forme di asservimento e impoverimento cui sono sottoposte le lavoratrici e lavoratori indipendenti, autonomi, precarizzati nell'ultimo ventennio, quella porzione del Quinto Stato che anche Roberto Ciccarelli ed io con La furia dei cervelli, abbiamo iniziato ad indagare, in uno degli interventi ospitati in questo libro. 

E allora da una parte Piero Bevilacqua parla della necessità di introdurre il “reddito di cittadinanza”, nella prospettiva di redistribuzione delle ricchezze, con l'obiettivo di “svincolare il reddito dal lavoro”, dinanzi al grande saccheggio della ricchezza sociale, operato “dal capitalismo distruttivo”. Mentre dall'altra l'incontro con Alessandra Casarico indaga “l'Italia della disparità di genere”, in cui aspetti di arretratezza culturale e assenza di servizi pubblici adeguati alle trasformazioni delle forme di vita e di lavoro condannano troppo spesso le donne a una condizione di subordinazione ed esclusione sociale, soprattutto nel Mezzogiorno. 

Questi sono solo alcuni degli spunti di indagine e analisi rintracciabili nel libretto, in cui spesso risuonano parole come reciprocità, cooperazione, autonomia, solidarietà, autorganizzazione, nuova socialità. All'Autore Gianni Del Panta va il merito di aver ricomposto questo mosaico caleidoscopico, restituendocelo nella densità cangiante di una condivisione collettiva di movimenti costituenti dentro/contro le crisi del capitalismo, del debito, della politica.  

L'invito è quello di diffondere, replicare, riprodurre queste occasioni di incontro, riflessione collettiva e saper-fare critica e proposta insieme, senza rinunciare a una progettualità immediata di reale trasformazione dell'esistente.      

Giuseppe Allegri

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