martedì 26 marzo 2013

DARKSTAR: NON HAI BISOGNO DI UN METEOROLOGO PER CAPIRE DOVE VA IL VENTO



News from Nowhere, Darkstar (WARP, 2013)


A distanza di tre anni dal gran bell'esordio North (Hyperdub, 2010) ecco il secondo lavoro del trio Darkstar, composto dai folletti del suono James Young e Aideen Whaley, accompagnati dalla voce di James Buttery.

Con questo lavoro Darkstar approdano alla storica etichetta WARP (casa Aphex Twin, Autechre e Squarepusher, per capirci), abbandonando la Hyperdub tempio londinese della scena dubstep e grime dell'ultimo decennio, spostandosi anche dalle malinconiche note electro e tardo new wave di North a un cangiante caleidoscopio di tappeti sonori, che attraversano un lavoro difficilmente classificabile, dai toni variopinti ed in acido, come la floreale copertina.

News from Nowhere è anche un risveglio, come ci indica il reiterato, filtrato Wake Me Up della sognante ouverture di Light Body Clock Starter: una specie di etereo saggio introduttivo, di prove tecniche di lallazione, che troveranno naturale conclusione nel loop finale di ripetuti archi e soffici riverberi di Hold Me Down, degna chiusura di circa quaranta minuti di grande creatività artistica e musicale.

News from Nowhere è il titolo della celebra opera fanta-utopistica del poeta, artigiano, artista, libero imprenditore e socialista libertario William Morris, non a caso talvolta tradotto in italiano con Notizie da Utopia, oltre che con Notizie da nessun luogo (oramai in edizione introvabile Garzanti).

Lì siamo nell'Inghilterra vittoriana, immersi nella crisi di fine secolo, tra le sofferenze delle nuove e vecchie forme del lavoro artigiano e industriale e le luci decadenti della Belle Époque. William Morris pratica una rottura contro l'ortodossa ideologia del lavoro, per dirla con il Vittorio Foa de La Gerusalemme rimandata: rivendica creatività artistica, indipendenza, autonomia, libera associazione di tutte le forme del lavoro e si unisce quindi alla fratellanza preraffaellita di Dante Rossetti e Edward Burne-Jones

Sono echi ideali e visivi che spuntano tra la lisergica natura morta della copertina di Darkstar e tra le dieci tracce musicali, quasi a voler evocare una impensabile coalizione tra gli in-operosi sodalizi delle nuove forme del lavoro indipendente, artistico, spettacolare, nell'epoca del loro progressivo impoverimento.

Così il crescendo di battiti pizzicati, sul tappeto di un carillon in loop, quindi i cori e le danze naïf e distopiche di You Don't Need A Weatherman, se richiamano i barocchismi sonori di Animal Collective (in agguato dietro molte tracce, in realtà), evocano direttamente il verso dylanianoYou don't need a Weatherman to know which way the wind blows”, che darà il nome al più grande, radicale e violento movimento di contestazione giovanile americano: The Weather Underground Organization o The Weatherman, appunto, che fa da sfondo al magistrale Pastorale americana di Philip Roth, nonché oggetto di un documentario del 2002, oltre che del recente confronto col passato di The Company You Keeps di Robert Redford. 

Ma prima incontriamo un altro crescendo schizoide, sempre con voce filtrata, in Timeaway, già circolata come singolo, poi i battiti in controtempo di Armonica, quasi un contrappeso al piano di A Day's Pay For A Day's Work, che ricorda molto il primo lavoro di Darkstar, come in parte l'alternanza potente-soffusa di Bed Music - North View. Mentre Young Heart's sembra essere il lato più oscuro dell'intero lavoro, prima dei tintinnii scampanellanti, da marcetta freak, di Amplified Ease che potrebbe fare da traino in una qualche notturna festa hipster.

News from Nowhere sembra essere un soffice patchwork di citazioni pop, volutamente imprevedibile, sicuramente meno ombroso del precedente North, sospeso tra vuoti interstellari, abissi siderali, ambientazioni solari, creatività irriducibile: una colonna sonora di concrete utopie musicali da nessun luogo possibile, eppure perfettamente calate in questi distopici tempi post-moderni.

Il Console, da XTM.

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