Agli
84 anni di Alberto Arbasino
Per
festeggiare i magnifici 84 anni del Maestro Alberto Arbasino si
potrebbe ricordare un apologo sulla facoltà di
Scienze politiche della “Sapienza” di Roma, che Arbasino
frequentò nel 1957, da assistente del celebre
internazionalista Roberto Ago, con il quale si era laureato in
Giurisprudenza a Milano nel 1955 e successivamente trasferitosi
all'università romana.
Io sono arrivato subito dopo Le piccole vacanze, fra il Cinquantasette, Cinquantotto. Ero tutore e sono stato a lungo assistente di diritto internazionale… io mi ero trasferito a Roma da Milano con il mio professore di diritto internazionale, Ago, di cui ero assistente… alle Scienze Politiche, quelle dove c’era anche Moro che aveva una cattedra e parecchi altri luminari dell’epoca… allora siccome lui si è trasferito a Roma, anche perché poi aveva molte cariche internazionali a Ginevra, all’Aia, a tribunali vari, allora aveva casa a Roma – fra l’altro era cognato di Noberto Bobbio, avevano sposato due sorelle figlie di un notaio molto.
“Quindi, mattinate alla Sapienza, tenendo lezione a un uditorio pressoché rustico ed episodico, giacché interessato solo alla firma trimestrale sul libretto, per accedere alle burocrazie ministeriali e degli enti (altro che le ambizioni professionali milanesi o parigine)”.
Negli stessi anni in cui Arbasino frequentava seminari e incontri di studi, tra Parigi e il resto d'Europa, con Hans Kelsen, Fernand Braudel, Raymond Aron, Georges Vedel, Maurice Duverger, tra gli altri.
Ma
un'altra pagina scintillante, che parla all'attuale misera austerità
quotidiana, è quella scritta nel 1977, a commentare
ulteriormente quel capolavoro sempre riscritto che è Fratelli
d'Italia. Tra soloni,
sindacalisti, oracoli, cassandre e grilli parlanti, oggi ancor di più
che negli anni Sessanta o nel 1977, forse...
«...Grandi e famosi entusiasmi consumistici promossi dal cosiddetto miracolo economico all'italiana: quando tutti, ma proprio tutti – politici, economisti, sindacalisti, industriali, giornali, statistiche, oracoli, aruspici, soloni, cassandre e grilli parlanti – gli stessi che oggi ci rinfacciano ogni spesa e ci impongono i “sacrifici” e ci rimproverano per essere campati “al di sopra dei nostri mezzi” e ci ingiungono le “riduzioni drastiche” e le “decelerazioni nella crescita” per non “avvitare la spirale della catastrofe”, allora, invece, trionfali e spensierati, ci intimavano altrettanto perentoriamente il contrario: spendere, “spandere”, con rate e con debiti, moltiplicare ogni genere di consumi – “Keynes in Italia!” – per “far circolare i soldi” e “dar lavoro”, condizione indispensabile per stimolare la produttività di tutti i tipi di fabbriche e di commerci, e dunque promuovere l'economia del benessere e le fortune della Patria, su per questa spirale keynesiana tutta in salita e senza più ritorno...» Postface 1977 a Fratelli d'Italia
E allora in
alto i nostri calici per un brindisi di buon compleanno, al Maestro
Arbasino, anche da noialtri furiosi indebitati di questo 2014...
Il
Console
Il sonno della ragione produce ministri, da Matinée: un concerto di poesia, Garzanti. Grande davvero Alberto Arbasino, Cervello Furioso del Gruppo 63, sapiente scrittore di luoghi, persone e profumi, sempre onirici o deliranti. Un saluto al Console.
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