C’è un fantasma che si aggira nel giornalismo italiano. Vive come un
«paria». Per ogni articolo, o lancio d’agenzia, percepisce una manciata
di euro. Talvolta riesce a strappare un contratto di collaborazione, ma
non ha ammortizzatori sociali. Se si ammala. deve lavorare comunque. Se
il suo giornale chiude, dichiara lo stato di crisi o va in fallimento,
la riforma Fornero lo esclude dall’Aspi e dalla mini Aspi,
l’assicurazione una tantum contro la disoccupazione prevista per gli
«atipici», ma non per i giornalisti precari che lavorano da
parasubordinati per una o più testate, molto spesso per anni. Se
desiderano un figlio, oggi le giornaliste non hanno diritto alla
maternità.
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