giovedì 11 luglio 2013

I PARIA DEL GIORNALISMO CHIEDONO DIRITTI E WELFARE

C’è un fantasma che si aggira nel giornalismo italiano. Vive come un «paria». Per ogni articolo, o lancio d’agenzia, percepisce una manciata di euro. Talvolta riesce a strappare un contratto di collaborazione, ma non ha ammortizzatori sociali. Se si ammala. deve lavorare comunque. Se il suo giornale chiude, dichiara lo stato di crisi o va in fallimento, la riforma Fornero lo esclude dall’Aspi e dalla mini Aspi, l’assicurazione una tantum contro la disoccupazione prevista per gli «atipici», ma non per i giornalisti precari che lavorano da parasubordinati per una o più testate, molto spesso per anni. Se desiderano un figlio, oggi le giornaliste non hanno diritto alla maternità.

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