sabato 3 ottobre 2015

DIRE NO A 600 EURO QUANDO LA DIGNITÀ È NECESSARIA

Eleonora Casula
Vita da freelance. Perché hai ben capito che chi ti ha fatto la proposta fa la voce grossa contro il Job Act e pensava veramente di farti un bel regalo. 600 euro fuori casa oggi come oggi è un'umiliazione. Il diritto alla retribuzione nel giornalismo e negli uffici stampa: un racconto.
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Dire di no è necessario anche quando non se lo aspetta nessuno.
Accade così un pò per caso un pò no una offerta di lavoro che pare essere la realizzazione dei miei sogni: diventare addetto stampa di personale politico.
I sogni si sa esistono solo la notte: tra il buio e le stelle, quelli fatti ad occhi aperti in genere nascondono sempre qualcosa di poco carino.
Certe volte però dire di no è necessario specie se sei un freelance.
Perchè?
Semplice: nella vita di freelance bisogna saper organizzarsi dire di sì quando si deve dire di no quando invece c’è qualcosa di poco chiaro.
E’ vero che ho bisogno di lavoro ma è soprattutto vero che la dignità over all.

Fare il freelance prevede la continua ricerca di collaborazioni ma, nonostante tutto, proprio perché sei un freelance devi sapere scegliere  ed allora imparare a dire di no diventa necessario.
Accade così che qualche giorno fa mi chiedano di fare una collaborazione, probabilmente nemmeno conoscono i prezzi.
Non sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti, non lavoro però nella pubblica amministrazione dove in base alla Legge 150/2000 gli addetti debbono essere iscritti, ho svolto, svolgo e svolgerò la mansione di addetto stampa rispettando le norme vigenti in Italia ancora per tempo, conosco il tariffario praticato da chi è iscritto all’ODG e da chi no e so bene quanto è duro il lavoro nonostante ai più sembra semplicissimo… già si tratta solo di scrivere e magari solo “due comunicati stampa a settimana” così come se scrivere fosse un problema e la pubblicazione non contasse.
Un po' tutti non sanno che quando si riveste il ruolo di addetto stampa quel che è più duro è ottenere una pubblicazione: avere una uscita è frutto di contatti umani, telefonate, remind, sms, mail e quanto altro. Ogni uscita sono minuti ed ore preziose ma….sopratutto sono soldi che partono ed un freelance offre il servizio così come è senza ulteriori spese.
Dopo un po' di conversazione mi viene detto che “600 euro al mese, per 2 comunicati a settimana così davano a quella che hanno licenziato” chiedo il motivo per cui sarebbe stata cessata la collaborazione e sembra capire che il lavoro preveda anche le “trasferte” locali ma pur sempre “trasferte” che dentro la cifra proposta non possono proprio entrarci, tra una parola e l’altra sembra anche uscir fuori che la precedente collaboratrice non emettesse fattura… non so poi che forma di contratto ci fosse ma io ho la Partita Iva..emetto sempre fattura 😉 (ah che brutta parola sembra quasi qualcosa di misterioso…ricorda vagamente Amelia la maga del Vesuvio di Disney)
Anche se detta così sembra una ottima offerta, 2 comunicati a settimana, 8 in tutto: 600 diviso 8 sono 75 euro a pezzo, ma dietro questo pezzo cosa c’è?
C’è che circa 1 cartella di comunicato stampa ha un costo medio, c’è che dietro una cartella pubblicata c’è un dato lavoro e ci sono spese, c’è che un freelance offre il servizio al cliente e per offrire il servizio mette in gioco tutto se stesso e sopratutto non arreca ulteriori spese, infatti offre il servizio senza spese aggiuntive: un freelance usa il proprio pc ed i propri abbonamenti internet, la propria strumentazione ed ogni tanto bisognerebbe pure ricordarsi di questo, c’è che ad esempio io personalmente per quel prezzo posso scrivere le note ma non offrire nessun altro servizio (foto o registrazioni) .
E’ vero che quando mi capita e devo scrivo anche per 10 euro ma la differenza è che rifare una notizia per un blog o un giornale online ha un costo mentre fare la notizia ne ha un altro.
Poi chiacchierando con l’interlocutore si è persino capito che forse non cercava propriamente un addetto stampa ma una sorta di referente territoriale, forse un portavoce e dunque ci sarebbe stato da applicare, da parte mia, un ulteriore tariffario, c’è poi che l’offerta non era certo a casa mia.
C’è che 600 euro il freelance deve pagarci iva, INPS Gestione separata, previdenza privata, assicurazione privata restano circa 450 euro, c’è che con 450 euro devi mangiare e pagarti l’affitto ma per campare in modo minimamente dignitoso devi fatturare al mese almeno 4 volte tanto eh…  e dunque deve trovarsi parecchie altre collaborazioni e sopratutto deve avere il tempo di farle….
Ma dietro a tutto questo quel che dà più fastidio è che chi te le offre poi fa la voce grossa contro il Job Act e perché no persino contro la flessibilità.
Sì certo da persone così non ti aspetti una simile proposta ed invece la si fa… sempre perché “sono solo 2 comunicati a settimana”
Ovviamente cosa ho fatto io che ormai le ossa le ho già fratturate e gessate?
Ho spiegato che per quella cifra potevo offrire il servizio in remoto,da un qualsiasi angolo di Italia o del Pianeta… alla fine 600 euro sono 600 euro….”posso svolgere la mansione in remoto” dico al committente che chiede spiegazioni “cioè? Spiegami” e io ovviamente illustro le modalità a cui mi viene risposto “Mandami un progetto via mail e ti dirò se mi va bene” eh sì ma non ci siamo mica capiti eh io progetti gratis non ne mando a nessuno sopratutto non trovo il senso di fare un progetto in questo caso….ed allora argomento ancora un po' spiegando le cose e chiedendo comunque una risposta “si certo ti faccio sapere entro oggi o domani”
Ovviamente sono passati diversi giorni nessuno mi ha detto sì o no ma è chiaro che la risposto è no.
Posso persino pensare che il no dipenda dal fatto che 600 euro per il committente sono sufficienti ma per me sono una proposta indegna.
Dopo tutto ti devi persino giustificare perché hai ben capito che chi ti ha fatto la proposta pensava veramente di farti un bel regalo non pensando che 600 euro fuori casa oggi come oggi sia una vera e propria umiliazione e lo è ancora di più quando a farla sono gli stessi che a quanto pare ai diritti dei lavoratori tengono…ah sì dimenticavo dei lavoratori quelli a contratto ….;)

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Da Webjournalist

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