Giuseppe Allegri
Un doppio evento che vogliamo festeggiare. La creazione di Giometti & Antonello editori, una nuova casa
editrice indipendente a Macerata, e una delle sue prime
pubblicazioni: Jacques Prevel, In compagnia di Antonin Artaud
***
Si tratta degli editori Giometti &
Antonello di Macerata. Alla guida ci sono due liberi
pensatori e indipendenti artefici delle proprie intraprese. Gino Giometti,
filosofo, co-fondatore e co-direttore per vent'anni della seminale casa
editrice Quodlibet e Danny Antonello, poeta, comparatista, e creatore in
pochi anni della preziosa libreria antiquaria Scaramouche, con sede nell'accogliente piazza
Mazzini di Macerata e prima tappa privilegiata nei nostri purtroppo assai rari
passaggi marchigiani. Anche perché nei pressi della libreria c'è un accogliente
bar, dove poter gustare con appropriata lentezza, confortati dalle sapienti
chiacchiere con gli stessi librai-editori e da un qualche distillato ambrato,
le meraviglie trovate in libreria (personalmente mi è capitato di scovare due
introvabili “chicche” degli amatissimi Malcolm Lowry e Luciano Bianciardi).
Ingegnosi e temibili
Ed ecco Giometti & Antonello
editori ingegnosi e temibili,
come novelli Don Chisciotte e Sancho Panza, che uniscono i loro
appassionati percorsi intellettuali e professionali, con la possibilità
visionaria «di osservare la mutevole natura del testo secondo un'ottica capace
di creare uno stacco, una visione in prospettiva rispetto a un mondo che,
soprattutto in Italia, sembra conoscere solo la monodimensionalità del consumo,
e dove ogni testo nasce, per così dire, già morto».
Così argomentano nel loro programma editoriale, una sorta di manifesto, che
prosegue proponendo la pubblicazione di «scritti che sfuggono di mano al loro
autore, pagine postume, anche se “pubblicate in vita”, lettere e diari, “appunti
sparsi e persi”, e tutti quei frammenti di scrittura che puntellano le rovine
della moderna letteratura d'Occidente».
Antonin Artaud, La passione di Giovanna D'Arco |
Elogio dell'incompiutezza
C'è una esplicita volontà di
prendere congedo da questa mortifera condizione editoriale italica, per intraprendere
quell'intrapresa editoriale collettiva che permette di «eleggere il frammento e
l’incompiutezza – stile e storia dell’anti-opera – quali segni distintivi della
letteratura a venire», come i nostri Giometti & Antonello osservano a
proposito della loro prima pubblicazione, il frammento Lenz di Georg
Büchner (1813-1837), a ridosso del bicentenario della sua nascita, in
un'edizione particolarissima, finemente editata (peculiarità della casa
editrice), nella traduzione di Alberto Spaini (intellettuale multiforme e
traduttore di Goethe, Hoffmann, Kafka, tra gli altri), con testi di Gottfried
Benn e Martin Walser, quindi evocative illustrazioni di Giuditta Chiaraluce.
Antonin Artaud e le forze
poetiche dell'insurrezione
Ma in questi giorni è arrivata
la seconda pubblicazione della collana “Letteratura”: Jacques Prevel, In compagnia di Antonin Artaud (a cura di Antonio
Malinverno, pp. 168, 8 tavole illustrate
fuori testo, € 18). È un'opera formidabile, tradotta per la prima volta, da
centellinare nella lettura. Una sorta di diario, epistolario e dialogo di una
breve e intensa amicizia, dal maggio del 1946 al marzo del 1948, tra il poeta
squattrinato, dai mille lavori e dolori, Jacques Marie Prevel e quell'autentico
genio poetico, lirico, attoriale e mille altre cose di Antonin Artaud.
Antonin Artaud, Marat |
Se ne tornerà a parlare
sicuramente in modo più approfondito, a partire da quella dichiarazione di
intenti, di pura e potente immanenza, che apre il diario di Jacques Prevel:
«Vivere tutto. Bisogna vivere tutto. E voglio tentare questa carta che mi offre
il destino. Una carta magica, lo sento. Vivere ciecamente». Basti ora solo
accennare a questa vera e propria opera viva poetica, citando una delle prime lettere,
a pagina 17 della pubblicazione, che Artaud invia a Prevel, a proposito della
mancata ricezione delle Poesie mortali dello stesso Prevel (che però
nell'erronea pubblicazione sono beffardamente diventate Poesie inutili).
«È per dirle che sono sicuro che
le due copie del suo libro non consegnatemi sono state certamente intercettate.
Forse contengono qualcosa di vivo che da una qualsiasi angolatura turba lo
spirito di chiesa, di polizia, di laboratorio, di sacrestia o d'anfiteatro
d'anatomia e pensando che avrei reagito radicalmente hanno voluto impedirmi
d'entrare in contatto con un'altra forza d'insurrezione».
Per entrare in contatto con la
libera insurrezione di Artaud e Prevel, tramite Giometti & Antonello da
Macerata, contro il nefasto spirito di tempi sempre più ossessionati da
fondamentalismi religiosi, securitari, paranoici, si consiglia vivamente questa
cristallina lettura.
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