mercoledì 1 aprile 2020
DIRITTO DI ESISTENZA
Roberto Ciccarelli
Vedere cosa sta accadendo sul sito Inps stamattina per la gara a chi si aggiudica prima il bonus da 600 euro istituito per contenere gli effetti del coronavirus sul lavoro e la vita economica. 100 domande al secondo. E sono solo gli iscritti alla gestione separata e quelli autonomi delle casse professionali.
La racconteranno come la corsa ai forni, come la solita disorganizzazione o improvvisazione tecnologica, e quant'altro. L'accesso è difficile, il modo in cui tutto questo è stato organizzato assurdo e fuorviante. Non è un click day, ma è un click day. Ci sono le risorse, ma sono limitate e scadono. Ma le rifinanzieremo.
Proviamo ora a riflettere sulla questione generale posta da questa situazione emergenziale che sta rivelando la tragica verità di molte cose. Tra queste, la necessità di quanto sia urgente, e non rinviabile, un intervento strutturale, incondizionato, universale di reddito di base. tra chi sta dentro e fuori il lavoro, chi non lo avrà mai e chi lo strapperà disperatamente per essere pagato peggio e umiliato- Umiliato anche quando gli viene riconosciuto un bonus, un "reddito di emergenza" che poi, scomparirà. E tornerà a fare la vita miserabile di sempre. Perché sarà tornata la "normalità". Quanta verità di classe, di odio di classe, emerge in questa idea di emergenza. Oggi la vedete dalle partite Iva, domani lo vedrete da un altro segmento ancora più ampio del Quinto Stato, quando farete il click day per chi non ha la partita Iva o un contratto da parasubordinato. E forse nemmeno la possibilità di fare un Spid, un Pin, un accesso per una firma elettronica. Questa è la miseria prodotta in questi anni lunghissimi, di abbandono, quando le vostre menti non sono state nemmeno sfiorate dall'idea che già oggi, ed è troppo tardi, è come minimo necessario un reddito di base incondizionato e un sistema universale di ammortizzatori sociali. Come minimo è necessario un sistema di progressività sociale e redistribuzione politica capace di tutelare la salute, la casa, l'istruzione, la connessione, la cooperazione e la vita in comune.
COME MINIMO.
APRITE subito queste barriere di status, di casta, di contribuzione, di dipendenza, di autonomia, di partite iva, di impossibilità, di precariato, di lavoro nero, di morti di fame, di bianchi, di neri, di pin, di spid, di corse al pane, di pauperismi e miserabilismi, di gestioni separate, di disoccupati, di siti ingolfati, di carrozzoni di disperati, di maledizioni.
Vogliamo vivere. Diritto all'esistenza.
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Roberto Ciccarelli
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