venerdì 2 dicembre 2011

"PERCHE' NON DOVREI LASCIARE QUESTO PAESE DOVE NULLA E' NORMALE, NEMMENO UN CONCORSO?"


Roma 1-5 dicembre: la rivolta dei candidati al megaconcorso per insegnare all'estero. Sbrigatevi perché con il dottorato, questo è uno degli ultimi modi per evadere dalla gabbia.


Chiusi dentro il bunker dell'Ergife per 18 ore, sei mila concorrenti per il ruolo di insegnante di italiano all'estero hanno atteso l'ultima prova di francese prima di riuscire a mangiare un panino. Nella cattedrale nel deserto in via Aurelia dove si è svolta la prima giornata della selezione alla quale parteciperanno 37 mila persone per 281 posti come lettore, docente o personale Ata, il 1 dicembre le quattro commissioni del concorso sono andate in tilt, provocando la rivolta dei candidati.

La pietra dello scandalo è stata il volume unico che contiene una batteria di 2000 test per la conoscenza del francese, tedesco, inglese e spagnolo pubblicati un mese e mezzo fa. Dopo due ore di attesa, alle dieci e mezza di ieri mattina, le commissioni esaminatrici hanno chiesto al primo battaglione di concorrenti di rispondere a 40 quesiti a risposta multipla in 45 minuti dopo avere letto 4 brani. Ai candidati è sembrato inverosimile leggere il brano, cercare in così breve tempo il quesito tra le centinaia di pagine del «librone» (così l'ha chiamato un membro della commissione) e riempire un cerchietto sul foglio.

In pochi minuti le contestazioni si sono fatte sempre più dure. Le commissioni hanno preso tempo, alcuni membri hanno chiesto di verbalizzare il problema, mentre altri si sono rifiutati. Davanti a questa scena l'indignazione dei concorrenti li ha travolti. A decine, inferociti, hanno annunciato ricorsi, mentre altri uscivano dalla mega-aula per protesta, mostrando ai giornalisti accorsi il «librone» ancora sigillato con le domande. Il tumulto è stato raffredato per qualche ora dall'intervento di due camionette della polizia, mentre la prova di francese veniva posticipata a mezzanotte. Le altre prove sono state ritardate fino a 5 ore, estenuando gli altri concorrenti arrivati a Roma anche dall'Argentina, accampati nel parcheggio. Per fare questo "concorsone", atteso per 5 anni, molti di loro hanno preso una stanza negli alberghi della terra di nessuno in cui sorge anche l'Erigife.

Il ministero degli esteri (Mae) ha confermato che le prove si svolgeranno regolarmente fino al prossimo 5 dicembre, mentre il segretario della Flc-Cgil Domenico Pantaleo ha denunciato «la mancanza di informazione preventiva rispetto alle modalità di svolgimento della prova», chiedendone l'annullamento.

Il concorso è stato organizzato dal Formez, la stessa società che un mese fa ha compilato i 5 mila test (di cui mille errati) per quello per i dirigenti scolastici (l'udienza presso il Tar lazio su questa vicenda sarà celebrata il 21 dicembre). «Incompetenti, incoscienti e irresponsabili, ci trattano da cani e da criminali con la polizia», ha urlato una docente quarantenne che ha preferito mantenere l'anonimato, «perché a scuola non sanno che sto facendo il concorso, ho preso qualche giorno di ferie». «Perché non dovrei provare a lasciare questo paese – afferma la docente, prima di rientrare nello stomaco dell'Ergife  – dove nulla è normale, nemmeno un concorso?».

"La responsabilità di quanto accaduto al concorso per lettori non è del Formez, ma dei ministeri competenti, del Miur e del Mae e delle commissioni che stanno operando all'Ergife  -  ha precisato Secondo Amalfitano, presidente di Formez Italia  -  Il docente che ha interrotto la prova di francese ha sabotato il concorso per quanto ci riguarda".

Per un docente di ruolo insegnare nelle 294 tra scuole e sezioni finanziate dalla Farnesina con 170 milioni di euro (dati 2008) significa percepire tra i 4,500 euro fino a 7 mila al mese a seconda della zona in cui si va ad insegnare (contro i poco più di mille che percepisce di solito in Italia) (come si legge nel contratto nazionale). A differenza del precedente concorso del 2006, chi aspira al ruolo di docente di italiano all'estero deve essere di ruolo da almeno un anno per partecipare al "concorsone". Come spiega Adriana Torregrossa, per anni insegnante all'estero, sino a quella data  bastava inoltrare la domanda alla scuola e, in caso di necessità, si veniva contattati. Per chi invece è precario, tutto è più complicato. si viene chiamati sulla base delle graduatorie che vengono pubblicate ogni 3 anni.

Roberto Ciccarelli

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