martedì 30 dicembre 2014

2015: MEGLIO ANDARE DOVE SUONANO L'ELECTRO


Il Console

Come ogni fine anno, anche nel 2014 il nostro critico musicale di riferimento ci regala la top-ten 2014. E, come sempre, disegna l'anno che viene con tonalità profetiche, tra cupa elettronica e scintillanti eroine elettriche









 Impossibile non cominciare il racconto del 2014 dall'inedito di Dellera (al secolo Roberto Dell'Era, bassista degli Afterhours), Ogni cosa una volta 



E' la colonna sonora del film noir di Michele Alhaique, Senza Nessuna Pietà, con Pierfrancesco Favino. È una perla di melodica poesia, dalle parti di Non voglio che Clara, che sembra davvero un ottimo auspicio per l'album da solista di Dellera previsto già a gennaio 2015.

Per noi, occhi, orecchie e cervelli furiosi è un piacere vedere e rivedere il video di Ogni cosa una volta, a cura di Bluemotion, con Sylvia De Fanti accanto a Dellera e quindi Giorgina Pi alla regia.

Bluemotion, Safari +angelo mai 


Sylvia e Giorgina sono due potenti artiste e visionarie attiviste che in questi anni abbiamo incontrato tra festival e palcoscenici, come tra azioni e cortei per la cultura indipendente e la creazione di nuove istituzioni di autogoverno del lavoro artistico e culturale: dall'Angelo Mai al Teatro Valle Occupato.   

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Cambiando radicalmente contesto musicale, ma rimanendo in quella porzione di immaginario che fonda splendenti mondi a venire di danze liberatorie e oscuri fomenti si ripesca un pezzo e un video della formidabile piccola furetta canadese Grimes, accompagnata dal conterraneo (ma residente a Los Angeles) spilungone Michael Diamond aka Blood Diamonds, coppia straniante dell'anno in Go (della seminale etichetta 4AD)



  Siamo immersi in solitudini molto popolate, con sonorità tardo dubstep dilatate e misteriche: la piccola Grimes portata a spalla da Black Diamonds, spade scintillanti tra acque e deserti, danze tribali in scantinati dark e pose moderniste in assolati luoghi apocalittici.



 Etica protestaria e attitudine wonky anche per il 2015 che verrà!

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Tahliah Debrett Barnett, aka FKA twigs
Ma il 2014 è stato un anno in cui altre due eroine hanno dominato la scena.

Tahliah Debrett Barnett, aka FKA twigs (Formerly Known As twigs: meglio conosciuta come ramoscelli, per le sue articolazioni snodabili), ballerina di culto, inglese di origine giamaicane, già autrice di due eccellenti EP (2012 e 2013), ha licenziato forse uno dei migliori lavori del 2014 semplicemente titolato LP1 (per la Young Turks).



 Ascoltare due pezzi e vedere i corrispettivi video per credere al suo talento vocale, musicale, visivo, performativo: sinuosa dea dorata tra batterie compresse, sussurri provocanti e controcanti celestiali in Two Weeks.

Quindi i cori senza tempo e in falsetto che introducono l'oscura Video Girl, canzone spaccata in due, che al secondo minuto risorge con la voce di FKA twigs in forma smagliante, tanto quanto nella distopica danza del video: 



Was she the girl that’s from the video?/You lie, you lie, you lie

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Fatima Al Qadiri
Eppoi Fatima Al Qadiri, performer e artista digitale e di musica elettronica a vocazione globale, newyorkese cresciuta nel Kuwait della seconda guerra del golfo e influenzata da una parte dall'elettronica europea e dall'altra da una forte relazione con l'estremo oriente, è autrice di un eccellente Asiatisch (per l'etichetta principe del dubstep londinese, la Hyperdub di Kode9), con veri e propri loop da novella Klaus Schulze, come in Shanghai Freeway, piuttosto che in un'improbabile cover di Nothing Compares to You cantata in un (sembrerebbe parzialmente inventato) mandarino da Helen Feng in Shanzhai.



Quindi un singolo che è sintesi del lavoro forse più atteso e più “bello” del 2014: Aphex Twin che “canta” anche (con il vocoder) in minipops 67 [120.2][source field mix] da Syro (della sempreverde WARP), album che sintetizza praticamente quasi 30 anni di esperimenti di Richard D. James aka Aphex Twin. Si rinvia qui per una dettagliata “riflessione” su questo ennesimo capolavoro.



Anche se il picco migliore del 2014 è per noi, s-consolati di isole assolate, la prolificità dei veri genietti norvegesi d'annata Röyksopp (Torbjørn Brundtland e Svein Berge) prima con il perfetto concept primaverile Do It Again (Dog Triumph): 5 tracce con l'immancabile, splendida, voce di Robyn.

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Quindi nella cupamente poetica decadenza di The Inevitable End (Dog Triumph – Wall of Sound), uscito a fine novembre: oltre un'ora con 12 tracce di perfetta elettronica per questi tempi ombrosi e per infiniti spazi siderali. Elettronica nera, epica, malinconica e monumentale, a cominciare da Skulls e il suo notturno incubo in video, con alla regia il solito compagno di ballotta norvegese Stian Andersen.




Con un secondo CD in cui è contenuta una spettacolare RYXP version di Do It Again, 7 minuti di puro piacere, introvabile altrove.



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Quindi il video di Monument: vero e proprio grande progetto visivo, oltre che musicale (sempre Röyksopp & Robyn), tra galassie e mondi paralleli, legato a The Creators Project, in partnership con Intel e VICE.




Ma in ambito video dominano:
Da una parte l'esaltata parodia di Kill Bill ad opera di Iggy Azalea con Rita Ora in Black Widow, per giunta accompagnate da uno degli attori feticcio di Tarantino: Michael Madsen.




Che la katana di Black Mamba possa essere sempre al nostro fianco di lance libere, free lance, troppo spesso spuntate!!



Dall'altra la voce di Sia anche alla regia video, nell'hit Chandelier, con le danze in una serie di piano-sequenza della piccola Maddie Ziegler, di Dance Moms.

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Per finire, poiché siamo in Italia, per giunta sotto le vacanze natalizie, in odore di after ecco l'autoironia – spesso male intesa dal radical chic italico – di (Minchia frate) Faccio after de Il Pagante, con un cameo parodia iniziale di Gue Pequeño, richiamato dalla mamma insonne e altre comparsate come l'improponibile Andrea Diprè, in una perfetta presa in giro del mondo di mezzo delle coatte notti elettriche in giro per lo stivale, tra occhiali da sole, villa power, “da paura!”, malibù, “che figata!”, narrazioni che spiegano al meglio il delirio immiserito del nostro Paese:    


    Il Pagante è mattiniero/pure dopo l'after del monegro/sottoKassaintegrazione/cambia nazione/o lavora in nero...

Aspettavamo l'iphone 6/per farci i selfie in blue ray/ora siamo rimasti in sei/tutti mesti ad un rave...

NoNoNo non ci voglio andare a letto/voglio andare dove suonano l'electro...

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E per fortuna proprio in coda giunge la notizia che il trio romano di musica elettronica YOUAREHERE torna a pubblicare un lavoro di 11 tracce titolato Propaganda (Bomba Dischi/Goodfellas), che uscirà a giorni, il prossimo 9 gennaio 2015.
Qui il teaser video, tra potenza dei soviet e poetica modernista



Sembra un lavoro profondamente meditato ed elaborato, con riferimenti alla avanguardie novecentesche e una ricerca estetica che si sposa alla raffinatezza sonora, sempre nel solco di un'elettronica che spazia dal clubbing all'isolazionismo, dal fomento alla rarefatta spazialità naturale e artificiale.

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E intanto ecco Shojna in free download, una ballata di pianoforte e lontani silenzi:

 https://soundcloud.com/youarehere/shojna

Meglio andare dove suonano l'electro e rimanere svegli fin dopo l'alba, che addormentarsi per risvegliarsi nell'ennesimo incubo.
Malgrado tutto: buon 2015!!

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