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lunedì 29 aprile 2013

LUIGI PREITI E GLI ALTRI: PERCHE' IL REDDITO MINIMO E' L'ANTIDOTO ALLA VIOLENZA DELLA CRISI


Il 6 marzo Andrea Zampi, un piccolo imprenditore 43enne, ha ucciso con una Beretta semiautomatica Margherita Peccati, 46 anni impiegata con un contratto a termine, e Daniela Crispolti, 61 anni, e ancora pochi mesi per andare in pensione dopo una vita passata al lavoro per la regione Umbria. Subito dopo Zampi si è tolto la vita perché l'ente ha negato un finanziamento alla sua azienda.

Il 5 aprile A Civitanova Marche, Romeo Dionisi, 62 anni, operaio disoccupato che aveva iniziato a lavorare con la partita iva da muratore, la moglie Anna Maria Sopranzi, 68 anni e Giuseppe Sopranzi, 72 anni, fratello di quest'ultima, celibe e convivente con la coppia, si sono tolti la vita il 5 aprile in una tragica triangolazione di affetti disperati e un debito di 15 mila euro con le banche e l'Inps che Dionisi non riusciva a onorare a causa di un credito non pagato dai suoi datori di lavoro.

Ieri, 28 aprile, mentre il governo Letta giurava al Quirinale davanti al presidente della Repubblica Napolitano, il muratore disoccupato di 46 anni Luigi Preiti voleva attentare alla vita di un politico in piazza Montecitorio, ma è stato bloccato da due carabinieri contro i quali ha esploso sei colpi della sua 765. Non ha fatto a tempo a ricaricare la pistola. Anche lui voleva uccidersi. Preiti ha perso il lavoro per la crisi dell'edilizia ad Alessandria dov'era emigrato da vent'anni, ha accumulato debiti di gioco, ma sembra che continuasse a lavorare occasionalmente come piastrellista a Rosarno, in Calabria, dov'era tornato a casa dei genitori dopo la separazione dalla seconda moglie.