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venerdì 23 giugno 2017
STEFANO RODOTA', RITRATTO DELLA VITA MULTIFORME
Addio al grande giurista Stefano Rodotà, scomparso a 84 anni. Ritratto di un intellettuale politico costruito in anni di incontri, interviste e recensioni, scambi di libri e di film. Solidarietà e comunanze al centro di un progetto politico dove la vita è un movimento multiforme e la critica al "terribile diritto" può anche portare al diritto all'esistenza che ci riguarda tutti.
***
Roberto Ciccarelli
Stefano Rodotà ha avuto quel dono raro di occuparsi degli incontri, legandoli fortemente a una prospettiva politica e intellettuale. Con un messaggio, una telefonata, un gesto quando lo incontravi. Nelle interviste, che spesso mi ha concesso, avevamo creato un luogo d'incontro, un pensiero in presa diretta, che talvolta viene riservato a chi fa questo mestiere. Rodotà era un uomo presente, di una presenza che lascia il segno. Indimenticabile.
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sabato 9 maggio 2015
MOLTI NOMI, NESSUN REDDITO
Giuseppe Allegri
Sono tre le proposte in parlamento, e molta la confusione prodotta dalle forze politiche sul reddito minimo o il reddito di cittadinanza. Questo non aiuta l'opinione pubblica a capire di cosa si parla. Ma alla base manca la volontà politica per una legge sul reddito minimo.
***
In queste ultime settimane sembra di assistere a una primavera per il reddito garantito, minimo, di cittadinanza, di dignità, che dir si voglia. Qui in Italia, l'unico Paese della «vecchia Europa», insieme con la Grecia, che non ha questa misura universalistica nel proprio sistema di Welfare. E nonostante la stessa (fantomatica?) Europa ce lo chieda dal 1992, con la Raccomandazione 92/441/CEE.
Così oggi ci saranno i 19 chilometri di marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza, promossa dal Movimento 5 Stelle, in sostegno del loro progetto di legge, incardinato al Senato da qualche mese, insieme con la proposta sul reddito minimo garantito presentata da Sel. Mentre da giorni sul sito del leader pentastellare Beppe Grillo c'è una «marcia virtuale», sempre per il reddito di cittadinanza, che curiosamente riprende la grafica usata oramai un decennio fa per una MayDay parade. Verrebbe da scomodare Giambattista Vico e Friedrich Nietzsche, piuttosto che la tanto sbandierata innovazione creativa. O forse il Karl Marx della ripetizione della storia come farsa. Rischiando di sprofondare tutti nel ridicolo.
Sono tre le proposte in parlamento, e molta la confusione prodotta dalle forze politiche sul reddito minimo o il reddito di cittadinanza. Questo non aiuta l'opinione pubblica a capire di cosa si parla. Ma alla base manca la volontà politica per una legge sul reddito minimo.
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In queste ultime settimane sembra di assistere a una primavera per il reddito garantito, minimo, di cittadinanza, di dignità, che dir si voglia. Qui in Italia, l'unico Paese della «vecchia Europa», insieme con la Grecia, che non ha questa misura universalistica nel proprio sistema di Welfare. E nonostante la stessa (fantomatica?) Europa ce lo chieda dal 1992, con la Raccomandazione 92/441/CEE.
Così oggi ci saranno i 19 chilometri di marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza, promossa dal Movimento 5 Stelle, in sostegno del loro progetto di legge, incardinato al Senato da qualche mese, insieme con la proposta sul reddito minimo garantito presentata da Sel. Mentre da giorni sul sito del leader pentastellare Beppe Grillo c'è una «marcia virtuale», sempre per il reddito di cittadinanza, che curiosamente riprende la grafica usata oramai un decennio fa per una MayDay parade. Verrebbe da scomodare Giambattista Vico e Friedrich Nietzsche, piuttosto che la tanto sbandierata innovazione creativa. O forse il Karl Marx della ripetizione della storia come farsa. Rischiando di sprofondare tutti nel ridicolo.
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venerdì 27 febbraio 2015
DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI COALIZIONE SOCIALE
Roberto Ciccarelli
Da parola chiave del centro-sinistra, quello delle alleanze arcobaleno o dei rissosi governi Prodi, la sinistra politico-sindacale italiana ha riscoperto la parola “coalizione”. Un termine che si pone in antitesi alla sommatoria dall’alto e alla fusione degli attuali ceti politici. Ma, ad analizzare bene, le idee di coalizione di Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Sergio Bologna assumono sembianze diverse. Un' analisi pubblicata su MicroMega
***
Nel linguaggio del segretario della Fiom Landini, quando
non spende il tempo a smentire di voler
entrare in politica, “coalizione” significa questo: “Il sindacato – ha detto - si deve porre il problema di una
coalizione sociale più larga che superi i confini della tradizionale
rappresentanza sindacale e aprirsi a una rappresentanza anche politica. La
sfida democratica a Renzi passa anche da qui”.
La versione Ladini
Strumentalizzazioni di Renzi, e titoli di giornali fuorvianti a
parte, la coalizione di Landini privilegia l'idea di una primazia del
“sindacale” sul “politico”. Per questo auspica un ruolo forte del sindacato
(Cgil più Fiom) che supera se stesso e diventa un soggetto politico che
ingloba, e uniforma, le infinite e divergenti sigle della sinistra “sociale”,
movimentista o associativa. E immagina di aspirare nel suo vortice ciò che
resta dei frammenti della sinistra politica che seguono progetti politici
inconciliabili: l'alleanza con la
“sinistra Pd” - qualsiasi cosa significhi – o l'incarnazione di una Syriza
all'italiana.
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sabato 9 novembre 2013
“REDDITO DI CITTADINANZA”, l’IPOTESI DEL MOVIMENTO 5 STELLE
![]() |
Presentazione delle firme per la legge di proposta popolare sul reddito minimo a piazza Montecitorio a Roma |
Leggi: “Reddito di cittadinanza”, l’ipotesi dei 5 stelle
+++
Il dossier sul reddito a cura di furiacervelli
+++
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giovedì 19 settembre 2013
TEATRO VALLE: LA VITA AL TEMPO DEL FUTURO ANTERIORE
Quattordici giugno 2011. Piazza di Torre Argentina a Roma, caldo feroce.
Alle 10 siamo pronti. Ci dividiamo in tre gruppi, zaino in spalla, lenti
scure, passo apparentemente svagato, aria da turisti con gli anfibi. Al telefono si
parla per monosillabi. Ora accelera, non fermarti, convergiamo in un solo punto. Mancano duecento metri dall’ingresso per gli artisti del teatro
Valle. Alle spalle del Senato, sei mesi prima ho visto la sassaiola contro i
blindati, prima che una carica irrompesse da questa strada.
Un’imboscata. Ho rischiato l’arresto, poi ho preso le manganellate in piazza del Popolo.
Sanguinavo dalla testa. Ma sono riuscito a scrivere, nonostante tutto.
Nella fuga ho strappato il cappotto al gancio di una porta.
L’occupazione del Valle – oggi ha assunto la stessa importanza del movimento costituente – non è iniziata con un’attrice che faceva da esca con il portiere del Valle, leggenda chic creata da un bravo inviato di Repubblica. Risale a due mesi prima, all’assemblea del Piccolo Eliseo dove nacque l’alleanza tra i lavoratori del Valle e gli intermittenti dello spettacolo romani di Zeropuntotre. La video-intervista realizzata cinque anni fa da Roberto Faenza riprende le analisi, la postura, la felicità di un atteggiamento critico, la capacità di costruire coalizioni, che oggi rendono il Valle, e i suoi occupanti, un esperimento del futuro anteriore. Il mondo come sarà è quello che state vivendo qui.
Segnali, frammenti, sintomi di un presente che ricostruiremo tra qualche anno.
L’occupazione del Valle – oggi ha assunto la stessa importanza del movimento costituente – non è iniziata con un’attrice che faceva da esca con il portiere del Valle, leggenda chic creata da un bravo inviato di Repubblica. Risale a due mesi prima, all’assemblea del Piccolo Eliseo dove nacque l’alleanza tra i lavoratori del Valle e gli intermittenti dello spettacolo romani di Zeropuntotre. La video-intervista realizzata cinque anni fa da Roberto Faenza riprende le analisi, la postura, la felicità di un atteggiamento critico, la capacità di costruire coalizioni, che oggi rendono il Valle, e i suoi occupanti, un esperimento del futuro anteriore. Il mondo come sarà è quello che state vivendo qui.
Segnali, frammenti, sintomi di un presente che ricostruiremo tra qualche anno.
giovedì 7 marzo 2013
L'AMO PD LANCIATO A GRILLO E' ARCHEOLOGIA PRODIANA: IL REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO
Qualunque sia l’esito dell’offerta del Pd al Movimento 5 stelle, che ha già escluso qualsiasi accordo tra mille «finte» aperture, una cosa è certa: il reddito di cittadinanza, nemmeno nella sua versione light di «reddito minimo», non sarà mai oggetto di discussione in un «governo di minoranza» targato Pd-M5s.
CONTINUA A LEGGERE: L’amo Pd lanciato a Grillo è archeologia prodiana: il reddito minimo di inserimento
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sabato 2 marzo 2013
IL REDDITO DI CITTADINANZA CHE PD, SEL E GRILLO NON VEDONO
Avere costretto il Pd a inserire al punto otto del miniprogramma «per un governo di emergenza» gli «interventi urgenti per l’occupazione» è un altro segno delle possibilità che la crisi, economica e istituzionale, stanno regalando al nostro paese. La dizione è vaga, ma quello della chiarezza programmatica non è mai stato un dono degli ultimi eredi del Pci. Basta leggere l’intervista rilasciata ieri a Repubblica da Pierluigi Bersani che farfuglia qualcosa a proposito di «sistemi universalistici negli ammortizzatori sociali». Tanto per essere chiari: il reddito di cittadinanza non è un ammortizzatore sociale. È una misura di tutela universalistica delle persone, e non solo dei lavoratori con contratto da dipendente o da precario. Una differenza sconosciuta al segretario Pd, e ai suoi solidi convincimenti lavoristici, ma forse non agli alleati sellini di Nichi Vendola. Continua a leggere Il reddito di cittadinanza che Pd, Sel e Grillo non vedono
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sabato 16 febbraio 2013
LA COMMISSIONE RODOTA' RIPARTE DAL TEATRO VALLE (E DAL DIRITTO VIVENTE)
La Commissione Rodotà, istituita nel 2007 per proporre una riforma del Codice Civile, riprenderà i lavori dal teatro Valle occupato tra un mese. Le sue attività non saranno confinate alle aule parlamentari ma itineranti. Come le antiche corti dei giuristi che raccoglievano le istanze dei territori per riportarle a Londra, anche la nuova Commissione Rodotà si auto-convocherà nei teatri, cinema, atelier occupati e nei luoghi dov'è più forte l'associazionismo a tutela dell'ambiente. Ad esempio in Toscana dove si è consolidata la rete per la difesa del territorio rappresentata da Alberto Asor Rosa.
L'idea di rilanciare le attività di una commissione che ha imposto un'innovazione irreversibile nella riflessione sulla proprietà pubblica e sui beni comuni, senza purtroppo produrre un'iniziativa parlamentare, è stata incubata per alcuni mesi dagli attivisti del teatro Valle in un fitto scambio con Stefano Rodotà. Insieme hanno lanciato ieri un progetto «di respiro costituente di produzione normativa dal basso» elaborato con una nutrita schiera di giuristi e studiosi come Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Maria Rosaria Marella, il giudice emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, Salvatore Settis e Luca Nivarra, oltre agli esponenti del migliore associazionismo culturale e politico il Basic Income Network-Italia.
L'idea di rilanciare le attività di una commissione che ha imposto un'innovazione irreversibile nella riflessione sulla proprietà pubblica e sui beni comuni, senza purtroppo produrre un'iniziativa parlamentare, è stata incubata per alcuni mesi dagli attivisti del teatro Valle in un fitto scambio con Stefano Rodotà. Insieme hanno lanciato ieri un progetto «di respiro costituente di produzione normativa dal basso» elaborato con una nutrita schiera di giuristi e studiosi come Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Maria Rosaria Marella, il giudice emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, Salvatore Settis e Luca Nivarra, oltre agli esponenti del migliore associazionismo culturale e politico il Basic Income Network-Italia.
domenica 13 gennaio 2013
RODOTA': "IL REDDITO DI CITTADINANZA E' UN DIRITTO UNIVERSALE"
sabato 12 gennaio 2013
REDDITO: IL "MINIMO" CHE MANCA NELL'AGENDA
Salario o reddito? La differenza ignota ai ceti dirigenti italiani. La differenza tra il "salario minimo sociale e legale", invocato da Jean-Claude Juncker, e il reddito minimo è che il primo si rivolge ai lavoratori dipendenti contrattualizzati, il secondo è una misura universale rivolta ai cittadini: CONTINUA
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mercoledì 4 luglio 2012
OLTRE IL PUBBLICO E IL PRIVATO: LE ISTITUZIONI DELL'AUTOGOVERNO SOCIALE
Giuseppe Allegri
La scommessa di quei sapienti movimenti sociali che da Roma a Palermo, da Catania a Milano, da Napoli a Venezia occupano teatri, atelier, spazi pone l'urgenza di creazione dal basso di nuove istituzioni dell'autogoverno sociale, con la consapevolezza di far saltare i vecchi e falsi steccati tra riformismo, conservazione e rivoluzione, soprattutto tra le mentalità che ancora li leggono secondo quei paradigmi.
giovedì 12 gennaio 2012
REDDITO DI BASE: L'ANTIDOTO CONTRO IL GENOCIDIO ITALIANO
Il governo Monti proporrà nuovi ammortizzatori sociali e la ministra
Fornero è una fan del reddito minimo (ma condizionato). I sindacati, un tempo fieramente contrari, oggi ne parlano, ma anche loro mettono condizioni. Tutti parlano di un reddito condizionato dall’obbligo di accettare qualunque attività lavorativa. Confindustria nega che ci siano "troppi precari" e "non è vero che ci sono troppi contratti atipici". Proponiamo la recensione all'ultimo libro di Giuseppe Bronzini, l'unico a prospettare soluzioni chiare, realistiche e giuste contro il genocidio di un terzo della forza-lavoro attiva in Italia.
***
È
da segnalare con estrema attenzione e interesse il volume di Giuseppe
Bronzini, Il reddito di cittadinanza. Una proposta per l’Italia e per l’Europa, perché non avrebbe
potuto esserci momento più adatto per la sua pubblicazione,
nel pieno di una crisi che diffonde povertà e insicurezza, con
le timide proposte di un Governo, come quello Monti-Napolitano, che
vorrebbe tenere insieme equità e rigore di bilancio, evocando
sacrifici e «riforma del ciclo di vita», ma anche
l’introduzione di «un reddito minimo garantito per chi è
senza lavoro» (in tutti e due i casi è il Ministro del
Lavoro Elsa Fornero a parlare).
lunedì 9 gennaio 2012
Teatro Valle, fase due: una fondazione per i beni comuni
Teatro Valle, fase due: una fondazione per i beni comuni:
Parte oggi il percorso che porterà, entro il prossimo 20 ottobre, alla «Fondazione teatro Valle bene comune» dotata di un capitale sociale di almeno 250 mila euro da raccogliere attraverso l’azionariato popolare. Se realizzata, questa fondazione basata sull’autogoverno dei lavoratori, l’azionariato popolare e la direzione artistica a rotazione, colpirebbe al cuore lo spoil system che permette alla politica di manipolare la gestione della cultura e di spendere le risorse pubbliche in maniera irresponsabile.
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