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mercoledì 11 dicembre 2013

IL FORCONE POUJADISTA

Foto da @captblicero
Dieci associazioni dell'autotrasporto (su 11) negano la partecipazione alla "rivoluzione del 9 dicembre". "Quando scioperiamo noi il paese si ferma davvero" dicono padroncini, imprenditori, lavoratori autonomi che avevano lanciato la data del 9 dicembre ma poi, a seguito di un accordo con il governo, l'hanno ritirata.


Il lavoro autonomo organizzato nella logistica su gomma non fa parte dell'agitazione, contrariamente a quanto si legge sui giornali e in rete. Ai "forconi" viene a mancare (ma semplicemente non ci sono mai state) le partite IVA organizzate in un segmento del quinto stato. Ci sono mobilitazioni minoritarie nel lavoro agricolo, in particolare nei settori che soffrono l'industrializzazione, esclusi o penalizzati dai fondi europei o regionali a sostegno dell'agricoltura, nel Lazio e in un paio regioni del nord ovest.

Si spiega così la presenza dei trattori ma non dei tir in strada. La Sicilia dei famosi forconi tace, tranne qualche agitazione a Catania. Le corporazioni organizzate, con le loro rappresentanze, dunque si sottraggono alla lotta per il ritorno alla "sovranità popolare" identificata alla "sovranità monetaria", i principali obiettivi della presunta "rivoluzione".