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mercoledì 26 giugno 2013

#OCCUPYGEZI: EPIFANIE DELLA RIVOLTA

Mentre in Turchia si manifesta un nuovo modo di creare linguaggi, i sindacati in Italia chiedono "lavoro" al governo Letta con un flash mob sul quarto stato di Pelizza da Volpedo. Il paese delle "larghe intese" impone anche la miseria dell'immaginario, oltre alle grottesche iniziative "contro la disoccupazione giovanile". La nuova vita si manifesta in tutto il mondo con epifanie desiderate

domenica 30 dicembre 2012

IL PARTITO DELLA FUGA DEI CERVELLI COLPISCE ANCORA

Dicembre è il mese dei consuntivi. E delle offensive del partito della fuga dei cervelli. La sua è una retorica pervasiva, improntata allo sport preferito nazionale - l'autocompatimento e il vittimismo - è riuscita ad imporre nell'ultimo decennio l'idea che in Italia esista un'emergenza "fuga dei cervelli".

Quando la nave affonda, i migliori fuggono
Non c'è ombra di dubbio: da questo paese che affonda, stanno fuggendo tutti, soprattutto i suoi  figli migliori: laureati, che hanno studiato, sul loro "capitale umano" lo Stato ha investito risorse. Non trovano occupazione, e quindi vanno all'estero. E' un mercato globale che premia chi parla l'inglese. Chi ne ha le capacità, e i meriti, lascia la barca, e legittimamente trova un posto di lavoro - in un'università, in un'impresa - dove il suo talento verrà adeguatamente ricompensato.

Questo, più o meno, quello che sappiamo della fuga dei cervelli.

Ma per dimostrare se esiste una "fuga dei cervelli" bisogna conoscere le statistiche. E saperle leggerle.

venerdì 17 agosto 2012

ITALIA 2035: EXIT



A molti anni di distanza dai moti del maggio 2035, dopo le stragi e l'oblio che seguirono, siamo venuti in possesso dell'ultimo scritto prodotto in Italia, una repubblica meritocratica fondata sui lavori servili. Dopo l'assassinio del ministro dell'Istruzione, il fondatore del sistema che avrebbe dovuto premiare i meriti secondo la giusta e democratica ripartizione dei valori individuali, il governo abolì per decreto la trasmissione scritta della cultura. Esigenze di sicurezza, si disse. Quello che abbiamo raccolto in maniera clandestina, e a nostro rischio e pericolo, è un testo che racconta poco o nulla della rivolta, ma molto della diserzione degli eserciti di ventura che avevano raccolto nelle loro fila i lavoratori domestici e quelli servili. Ciò che oggi sappiamo è che milioni di persone si recarono sulle coste a sud del paese, costruirono delle zattere, partirono per una destinazione ignota, in mezzo al Mediterraneo. La traversata costò vittime e tragedie. Sembra che i discendenti di quell'esercito vivano in un paese che non ha ancora un nome. E che non vuole averlo.

lunedì 13 agosto 2012

ITALIA 2035: SERVIRE IL MERITO (2)





Per anni intonammo l'inno: «Servire il Merito». Fu a quel punto che i più insigni esponenti del Partito della Meritocrazia proposero un'intesa di ampio respiro ai colleghi del Partito della Democrazia. Non era possibile accettare ancora quello spettacolo di promozioni senza merito, né tollerare che procedessero senza consultare le parti sociali. Chi avrebbe potuto dimostrare di avere compiuto una carriera meritevole e, dunque, ricevere la pensione? Per i democratici – noiose persone di buon senso – avrebbero dovuto essere gli anziani, e i dipendenti, i sindacalizzati e i difensori dell'uguaglianza delle opportunità; coloro che possono fare sciopero, attività tollerata dal Partito della Meritocrazia perché rientra nei diritti ancestrali della generazione che ha fondato il paese e che per sempre lo sorreggerà. Anche i democratici, fieri avversari della meritocrazia e delle sue penose menzogne, sanno che il mondo si misura sullo scorrimento delle carriere secondo il merito, e questo vale per tutti: ricercatori senza ricerca, ministri senza carriera politica, rivoluzionari senza partito.

sabato 11 agosto 2012

ITALIA 2035: LA RIVOLTA (1)


Il futuro del paese più "meritocratico" d'Europa, tra vent'anni.  Con o senza euro, con una o più generazioni perdute, la crisi è costituente e oggi la direzione è presa: in un paese senza istruzione né produzione, i laureati e i diplomati si iscrivono ai sindacati dei lavori gratuito, i migranti a quelli del lavoro servile. Apologo, in tre atti, su una resistenza e un exit.


***

Il 1° maggio 2035 il ministero della Pubblica istruzione è stato devastato da un incendio doloso. Il ministro assassinato. Fu lui il grande artefice che rivoluzionò la repubblica e diede all'educazione il posto che le spetta in un'economia avanzata fondata sulla democrazia del merito. Il lutto della nazione fu grande. Le agitazioni continuarono nei giorni successivi. Uno sciopero generale dei mezzi pubblici bloccò il paese, mentre l'astensione spontanea di tutti i laureati iscritti ai sindacati dei lavori domestici turbò la vita familiare di una società che da poco aveva iniziato ad apprezzare l'onorabilità dei lavori servili e gratuiti.

domenica 1 gennaio 2012

IL PAESE CHE NON E' A MISURA DEL CENSIS


Il 45° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese restituisce l'immagine di un paese "fragile, isolato e eterodiretto". Una rappresentazione ispirata alla vitalità del mito contadino, del buongoverno della "Terza Italia", al moderatismo della politica dei "corpi intermedi". Pubblicato poche ore prima dell'occupazione del Padiglione di Arte Contemporanea a Milano da parte del Teatro Valle Occupato e dei movimenti degli intermittenti dello spettacolo, questa ricerca rappresenta lo scollamento tra il pianeta Monti e la società italiana.