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venerdì 3 maggio 2013

MARAZZI: «CONTRO IL ROMPICAPO DELL'AUSTERITA' VEDO SOLO UNA RIVOLTA SOCIALE»

L'economista
Christian Marazzi
«Quando il governo italiano sostiene di volere ricontrattare con la Commissione Europea può anche volere posticipare, com'è stato fatto in Spagna o in Portogallo, la riduzione del deficit di un paio d'anni - afferma l'economista Christian Marazzi - Ma questo non significa ricontrattare l'austerità, significa solo posticiparla lasciando i problemi tali e quali. Non nego che Letta sia animato da buone intenzioni quando dice di volere affrontare il problema degli esodati, dell'esaurimento della cassa integrazione o parla di un welfare più universale. Il problema è dove prenderà i soldi. Soprattutto se le politiche di austerità resteranno intatte».

lunedì 13 agosto 2012

ITALIA 2035: SERVIRE IL MERITO (2)





Per anni intonammo l'inno: «Servire il Merito». Fu a quel punto che i più insigni esponenti del Partito della Meritocrazia proposero un'intesa di ampio respiro ai colleghi del Partito della Democrazia. Non era possibile accettare ancora quello spettacolo di promozioni senza merito, né tollerare che procedessero senza consultare le parti sociali. Chi avrebbe potuto dimostrare di avere compiuto una carriera meritevole e, dunque, ricevere la pensione? Per i democratici – noiose persone di buon senso – avrebbero dovuto essere gli anziani, e i dipendenti, i sindacalizzati e i difensori dell'uguaglianza delle opportunità; coloro che possono fare sciopero, attività tollerata dal Partito della Meritocrazia perché rientra nei diritti ancestrali della generazione che ha fondato il paese e che per sempre lo sorreggerà. Anche i democratici, fieri avversari della meritocrazia e delle sue penose menzogne, sanno che il mondo si misura sullo scorrimento delle carriere secondo il merito, e questo vale per tutti: ricercatori senza ricerca, ministri senza carriera politica, rivoluzionari senza partito.

sabato 11 agosto 2012

ITALIA 2035: LA RIVOLTA (1)


Il futuro del paese più "meritocratico" d'Europa, tra vent'anni.  Con o senza euro, con una o più generazioni perdute, la crisi è costituente e oggi la direzione è presa: in un paese senza istruzione né produzione, i laureati e i diplomati si iscrivono ai sindacati dei lavori gratuito, i migranti a quelli del lavoro servile. Apologo, in tre atti, su una resistenza e un exit.


***

Il 1° maggio 2035 il ministero della Pubblica istruzione è stato devastato da un incendio doloso. Il ministro assassinato. Fu lui il grande artefice che rivoluzionò la repubblica e diede all'educazione il posto che le spetta in un'economia avanzata fondata sulla democrazia del merito. Il lutto della nazione fu grande. Le agitazioni continuarono nei giorni successivi. Uno sciopero generale dei mezzi pubblici bloccò il paese, mentre l'astensione spontanea di tutti i laureati iscritti ai sindacati dei lavori domestici turbò la vita familiare di una società che da poco aveva iniziato ad apprezzare l'onorabilità dei lavori servili e gratuiti.