Giuseppe
Allegri
È
un libro collettivo, polifonico e dissonante, questo Come
un paesaggio. Pensieri e pratiche tra lavoro e non lavoro,
curato da Sandra Burchi e Teresa Di Martino (Iacobelli editore, p.
225, 14,90 euro). Collettivo e polifonico perché presenta
quasi una ventina di interventi di ricercatrici, studiose, attiviste,
femministe intorno al nodo lavoro/non lavoro. Si parte con Carole
Pateman e si giunge al collettivo romano Diversamente
occupate, per
prendere i due saggi di apertura e chiusura. Dissonante perché
si situa volutamente fuori dal coro della retorica lavorista,
familista e paternalista che ammorba l'aria del discorso pubblico
appena si comincia a parlare di lavoro e della sua mancanza.
Soprattutto dinanzi al recente Decreto Poletti-Renzi di definitiva
precarizzazione delle forme del lavoro e in attesa della legge delega
sul JobsAct.
Impossibile
riportare la ricchezza di analisi, riflessioni e proposte squadernata
nelle tre parti in cui si divide il libro. Come dicono le curatrici,
l'intento è quello di «considerare
la posizione di una donna come la posizione da cui pensare una
giustizia per tutti, ovvero le forme delle relazioni pensate su
grande scala».
Andando quindi oltre i tradizionali modi di intendere e praticare
cittadinanza, denaro, spazio pubblico e partendo dall'esperienza
presente, delle vite di donne «che
parlano da una posizione incarnata».
È la lezione irriducibile del femminismo, che vuole «conoscere
e intervenire sulle insufficienze dei momenti più alti della
tradizione maschile»,
per citare Carla Lonzi, ricordata da Federica Giardini nella
prefazione a questo libro. Con la consapevolezza di disinnescare
luoghi comuni e pregiudizi, per indagare pratiche, esperienze,
relazioni e conflitti capaci di generare anche diritti.
E
allora, un filo conduttore potente, che accompagna molti interventi,
è la rivendicazione concreta e al contempo radicale, perché
va alla radice delle condizioni di vita, di un reddito di base. «Il
diritto al reddito di base è analogo al diritto di voto – un
diritto democratico di tutti i cittadini»,
afferma inequivocabilmente Carole Pateman, a venticinque anni dal suo
celebre Il contratto
sessuale (Editori
Riuniti). Ina Praetorious descrive il «reddito
di base incondizionato»
come progetto sociale, economico ed esistenziale «post-patriarcale»,
citando alcune iniziative concrete (tra Brasile, India, Namibia e
Svizzera). Eleonora Forenza e Maria Pia Pizzolante parlano di reddito
di autodeterminazione. È l'affermazione di un concreto diritto
universale, frutto di un diritto
vivente e pietra
angolare di un nuovo Welfare,
che non sia più vessatorio, selettivo, burocratico,
corporativo e paternalista. Una chiave di volta che permetta di
ripensare il «nodo
cittadinanza/lavoro»
nell'epoca della precaria flessibilità delle forme del lavoro
e delle relazioni familiari (Alessandra Gissi). Perché quel
nodo è tutto da scardinare. Andando oltre il dilemma
pauperistico «cittadinanza
senza lavoro/lavoro senza cittadinanza»
(Anna Simone). Dinanzi a un lavoro che si mangia la vita, quando si
lavora a casa (Claudia Bruno e Sandra Burchi), e che confina tutte e
tutti noi in un «equilibrio
instabile tra tempi di lavoro e di vita»
(Annalisa Murgia).
Ascolta la puntata di Fahrenheit-Radio Tre con Loredana Lipperini Sandra Burchi Teresa Di Martino
Siamo
dinanzi a prospettive che nessun legislatore è lontanamente in
grado di intuire, almeno in questo improbabile teatrino che è
la politica italiana. Eppure le autrici rifiutano qualsiasi ottica
vittimistica e malinconica. Piuttosto pensano un balzo in avanti, che
faccia tesoro dei fili rossi di ininterrotti processi di
emancipazione. Per tenere insieme questo sforzo di immaginazione
costituente il libro ci indica la possibilità di ripartire da
«vecchie
e nuove pratiche»
(Elena Doria), come quelle di un mutualismo che evochi le possibilità
di autogoverno delle proprie esistenze singolari e in comune. Tornare
a ripensare le origini del quarto stato per riconoscersi nel quinto
stato e nella sua urgenza di tutelare il lavoro vivo e le vite oltre
il lavoro.
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