Benvenuti
nel giorno I dell'austerità, tendenzialmente presidenzialista e
postdemocratica, in Italia. Benvenuti nel tempo che concilia il serio
con il faceto, dove il serio è Berlusconi padre della patria e il
faceto sono tutti i comunisti miglioristi e berlingueriani - insomma
i sinistri che odiano la stessa idea ridicola della "sinistra"
- quelli che hanno assassinato Bersani e il suo partito e oggi
applaudono la rinnovata solidarietà nazionale privata della
fantasiosa geometria delle "convergenze parallele",
risultato di un'altra epoca, ben più creativa della politica
italiana, ma ugualmente inutile.
Benvenuti
nella parodia del 1977. A quel tempo c'era un esponente del Pci - il
vero uomo d'ordine che manteneva i rapporti con le questure di tutta
italia e gli strateghi della tensione - che definiva "diciannovisti",
cioè fascisti della prima ora gli "untorelli", cioè
studenti e precari che manifestavano in tutta italia. Oggi sembra
tutto uguale.
Grillo
e il suo specchio, la casta, il palazzo usano le stesse categorie di
Ugo Pecchioli, a fasi alterne. Grillo fa in modo di convocare una
manifestazione "di milioni di persone" lasciando intendere
- errore gravissimo di comunicazione - che la sua sarebbe stata una
"marcia su roma". Gesù, Rodotà smentisce subito, gli dà
una gran lezione di politica. E Grillo avrà ricevuto una telefonata
dallo spirito di Ugo Pecchioli e ci ripensa subito. Niente
manifestazione, mentre alcune migliaia di curiosi - c'ero anch'io -
si erano affacciati per vedere che effetto che fa a contestare
l'intollerabile "casta".
Grillo
sarebbe arrivato ieri a Roma verso le 19, ma impensierito (l'ha
sparata grossa) ha rimandato l'incontro con tv e giornalisti al
consueto show pseudo-indignato oggi a Santi Apostoli. Andate e
applaudite, lui sarà bello tonico. Nel frattempo si è beccato le
stesse accuse di un tempo, ma tarate allo spirito del presente:
"fascismo buffo" , l'epiteto più gentile che gli hanno
rivolto. Grillo si è fatto fregare subito, dopo avere strappato una
bella vittoria tattica. Grillo è un pompiere, serve ad evocare una
discontinuità, non a saggiarne realmente la possibilità. Bisogna
abituarsi: il suo non è un atto mancato, è la sua missione.
Si,
certo, quei ragazzi del 77, che ancora popolano l'immaginario di
Grillo e dei suoi avversari ("Attenzione ai violenti in piazza"
hanno detto ieri: e giù risate) un po' cattivelli lo erano. Non
erano esattamente pacifici e beneducati come i pulcini grillini, che
sembrano usciti da una seduta di laurea. Ma tranquilli, non accadrà
niente, niente, proprio niente, in Italia.
Per
chi avrà poi qualche dubbio sul prossimo governo, si dice con
letta premier, alfano vice e monti agli esteri (oh, è vero, non c'è
niente da ridere) il messaggio è sempre lo stesso. Sarete anche la
maggioranza del paese ma se fate un altro passo, insomma oltre
la balaustra in piazza montecitorio riesumiamo la legge reale. Sia
detto per intenderci.
Tutto
ricomincia daccapo.
In
un incantesimo perfetto.
Roberto Ciccarelli
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