Visualizzazione post con etichetta Lampedusa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lampedusa. Mostra tutti i post

lunedì 14 ottobre 2013

APOLIDI, INDIPENDENTI, MIGRANTI: IL QUINTO STATO DA DECODIFICARE

Aldo Bonomi

Emerge la crisi del cosmopolitismo umanitario e il modo di percepirci come comunità. Dal mutualismo al coworking fino all'esperienza di Olivetti, i riferimenti necessari a definire la nuova realtà del Quinto Stato

***

La tragedia di Lampedusa chiede sospensione ai microcosmi che parlano solo di imprese e territori. 
Anche se la resilienza dell'isola di Lampedusa merita di essere raccontata come caso emblematico di capacità di adattarsi e lottare in solitudine di fronte all'evento epocale delle migrazioni dei "dannati della terra". Che non sono solo i migranti nel mercato del lavoro globale, ma richiedenti asilo, come ha evidenziato il Presidente della Repubblica. 

Una moltitudine di apolidi prodotti dalla geopolitica e dalla geoeconomia globale. Che scardina i cosmopolitismi del 900. Da quello degli stati-nazione, in transizione verso un'Europa che non c'è, a quello di classe, proletari di tutto il mondo unitevi, che si rovescia spesso nel suo opposto: il conflitto tra gli ultimi. Sino al fallimento di quello liberista della globalizzazione soft che ha liberalizzato la circolazione delle merci che si fa hard a fronte della circolazione degli uomini. Si sente solo la voce del cosmopolitismo religioso che fa riferimento all'uomo ed urla VERGOGNA. Gad Lerner, su Repubblica, ha scritto che la crisi del cosmopolitismo umanitario ci riporta ad interrogarci sul nostro percepirci come comunità di uomini.