Un atto pubblico di cittadinanza a Roma, Esc Atelier, 14-15 novembre. La Coalizione 27 febbraio organizza e promuove un atto pubblico per scrivere i diritti del lavoro autonomo: Lo statuto che non c'è. Se ben articolato lo statuto potrebbe essere un'occasione per i lavoratori intermittenti, precari, a termine, prestatori d'opera occasionali, il vasto mondo del quinto stato
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Lo statuto del lavoro autonomo professionale annunciato dal governo Renzi punta ad ampliare le coperture su maternità, pagamenti in ritardo, spese per formazione e le tutele per le malattie gravi per chi lavora con la partita Iva. La bozza redatta dal giuslavorista bocconiano Maurizio Del Conte conferma le dichiarazioni rilasciate in un incontro con le associazioni dei freelance l'11 ottobre e sarà accompagnato da una riforma del regime fiscale agevolato per gli autonomi, un rimedio al pasticcio creato dal governo l'anno scorso. Dovrebbe essere sospeso l'aumento dei contributi Inps al 27,72% e si parla di un'equiparazione dei freelance e parasubordinati della gestione separata agli altri autonomi, commercianti e artigiani, con l'aliquota al 24%. In attesa che la discussione sulla legge di stabilità confermi gli annunci, si è aperta la discussione su uno statuto che promette di essere la prima misura normativa decisa in Italia da molto tempo. I lavoratori autonomi possono conquistare un avamposto utile per chi non è autonomo, ma lavora precariamente.