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venerdì 11 luglio 2014

TEATRO VALLE: L’ESPERIMENTO ITALIANO DEI BENI COMUNI DEVE CONTINUARE!

Ugo MatteiSalvatore Settis, David HarveySlavoj Zizek, Étienne BalibarMichael HardtCostas DouzinasPeter WeibelFreddy GrunertSasa DobricicLynn HershmanClemens V. WedermeyerDavid BollierTom KernsSandro MezzadraTomaso MontanariPenelope SimonsAnna GrearBurns H WestonAled DilwynDonald K. Anton. 

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Dal 14 giugno 2011, una comunità di artisti e militanti ha trasformato il Teatro Valle, il più antico e prestigioso teatro di Roma che rischiava di essere privatizzato, in uno dei più avanzati esperimenti di fusione tra la lotta politica e le arti performative nel mondo attuale. Nell’interesse delle generazioni future è stata creata un’entità giuridica denominata “Fondazione teatro Valle Bene Comune” che ha raccolto l’adesione di quasi 6 mila persone. È stato il frutto di un nuovo e genuino processo di cooperazione tra alcuni giuristi molto noti e l’assemblea degli occupanti. Un notaio ha riconosciuto l’esistenza della Fondazione, mentre il Prefetto di Roma ne ha negato la personalità giuridica sostenendo che il possesso della struttura non è un titolo sufficiente per avviare la Fondazione.

lunedì 8 aprile 2013

SETTIS: "CULTURA E ISTRUZIONE SONO BENI COMUNI SU CUI INVESTIRE E DA OCCUPARE"

L'Italia è ultima nell'Europa a 27 per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte della media del 2,2%). È al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per la spesa in istruzione (l'8,5% a fronte del 10,9% dell'Ue a 27). La spesa pubblica destinata alla protezione sociale è sopra la media europea, anche se è sbilanciata sulle pensioni e diminuisce sulla casa, sulla disabilità, trascurando gli investimenti sulle politiche attive per il lavoro. 

«I dati dell'Eurostat sul finanziamento alla cultura e all'istruzione sono l'esito preoccupante di un'intera legislatura in cui le cose sono andate sempre peggiorando - afferma Salvatore Settis, storico dell'arte che insegna alla Normale di Pisa e autore di Azione popolare (Einaudi) - Seguono un trend condiviso di fatto dalla destra, dalla sinistra e dai tecnici, con un peggioramento netto con i governi di centro-destra. Ma non è che quelli di centrosinistra abbiano brillato molto. Gli ultimi tagli che sono stati apportati a tutto ciò che è cultura, ricerca, università e scuola sono il risultato della crisi. Come reazione alla crisi in Italia è prevalsa l'idea che la prima cosa da fare sia tagliare la cultura. Credo che sia importante sapere che questa è un'idea italiana, ma non di tutti gli altri paesi. Ci sono paesi come gli Stati uniti dove Obama ha detto che nei momenti di crisi bisogna accrescere la spesa per l'istruzione e la ricerca.