La precarietà ha compiuto vent’anni in Europa. Da limbo riservato ai giovani in attesa di una collocazione stabile è diventata la regola per tutti i rapporti di lavoro nel pubblico e nel privato. La trasformazione non è data solo dall’enorme numero di contratti precari, che resta singolarmente difficile da determinare, ma anche dalla sistematica erosione delle tutele sociali. Oggi in Europa i «McJobs» non danno diritto ad alcuna protezione previdenziale, mentre crolla la sicurezza sul posto di lavoro e gli stipendi sono sempre più bassi e discontinui.
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venerdì 8 novembre 2013
PRECARI, APOLIDI IN TUTTA EUROPA
La precarietà ha compiuto vent’anni in Europa. Da limbo riservato ai giovani in attesa di una collocazione stabile è diventata la regola per tutti i rapporti di lavoro nel pubblico e nel privato. La trasformazione non è data solo dall’enorme numero di contratti precari, che resta singolarmente difficile da determinare, ma anche dalla sistematica erosione delle tutele sociali. Oggi in Europa i «McJobs» non danno diritto ad alcuna protezione previdenziale, mentre crolla la sicurezza sul posto di lavoro e gli stipendi sono sempre più bassi e discontinui.
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Roberto Ciccarelli
martedì 13 agosto 2013
SCHIAVI A BUCKINGHAM PALACE: ZERO ORE, ZERO CONTRATTI, ZERO FUTURO
"Zero
ore" significa che i lavoratori devono essere reperibili in ogni momento
dall'azienda che deve soddisfare una commessa. Turning Point li usa per servire pranzo e cena alle mense dei
poveri, per garantire l'assistenza ai tossicodipendenti o ai malati mentali e
persuadere gli alcolisti a smetterla con la bottiglia. Chi accetta di lavorare
a zero ore lo fa per poche settimana, seguite da pause lunghe, per poi tornare
a lavorare. Senza riconoscimento della malattia, delle ferie, di
un'assicurazione contro gli infortuni, insomma dei diritti fondamentali
garantiti ai lavoratori dipendenti, come anche quelli a "termine".
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