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martedì 30 ottobre 2012

LA COSTITUENTE DIFFUSA DEI SAPERI LIBERATI


Peppe Allegri

È da salutare come una piccola liberazione la chiamata a un dibattito pubblico sui saperi che i www.saperiliberi.it della Rete della Conoscenza propongono in opposizione all'etica sacrificale dell'attuale governo tecnico e di quello politico che presumibilmente verrà, vincolato alla stessa aura rigorosa e depressiva.  L'impostazione dell'appello è assai condivisibile: è questo il momento di immaginare possibili azioni collettive per trasformare radicalmente l'ordine esistente delle cose e  lottare per una nuova idea di società, a partire dalla centralità della condivisione dei saperi. E non è un caso che questo slancio verso il futuro sia proposto da studenti coprotagonisti di quei “movimenti della ricerca e della conoscenza” che, spesso nella solitudine e sempre inascoltati, hanno praticato opposizione sociale al berlusconismo e alle retoriche neo-liberiste. 

Sono loro il portato migliore sopravvissuto al lungo ventennio che vorremmo lasciarci alle spalle, nel quale è stata scatenata una scientifica e bipartisan guerra alle intelligenze indipendenti, letteralmente disprezzando il lavoro della conoscenza, proprio mentre capitale finanziario e società dello spettacolo spremevano le qualità relazionali, cognitive, comunicative di una forza lavoro sempre più vessata, precaria e povera, in assenza di tutele, diritti e una qualsiasi dignitosa possibilità di scelta, altro che choosy, per rispondere a chi ha definitivamente consacrato questo processo di saccheggio delle forme di vita: l'attuale Ministro del Lavoro, con il suo indistinguibile stile a metà tra le pose di una lontana zia inacidita da una vita di frustrazioni e il ritratto decadente di una provinciale duchessa sabauda. 

mercoledì 24 ottobre 2012

40 ANNI DI DESIDERIO: L'ANTIEDIPO (1972-2012)

Aerolito, libro evento, delirio intelligente ma gratuito, pantografia. Si sono sprecate le iperboli sull'Antiedipo, il libro pubblicato dal filosofo Gilles Deleuze e dallo psichiatra Félix Guattari nel 1972, di cui quest''anno festeggiamo il quarantennale. L'AntiEdipo è in realtà una cassetta degli attrezzi che fornisce la più ampia, e densa, analisi del capitalismo contemporaneo, qui fotografato agli esordi della sua finanziarizzazione definitiva. Rileggere oggi l'AntiEdipo significa recuperare la più attendibile delle possibili genealogie della nostra vita quotidiana articolata sullo scambio tra crediti e debiti, ossessionata dall'imperativo dell'austerità e del rigore, cioè sui sinonimi della colpa, del debito, della pena da espiare – il dispositivo del controllo delle vite individuali e degli Stati messi in campo in Europa per contenere gli effetti della crisi. L'AntiEdipo rappresenta oggi uno dei pochissimi libri che aiutano a decrittare l'alluvione moralistica che ha investito le popolazioni dell'Europa del Sud (i cosiddetti Piigs) ed è utilissimo per capire che quella in atto non è una lotta tra i paesi virtuosi del Nord e quelli lassisti del Sud, ma è la dinamica normale del capitalismo finanziario.