Si
vuole essere valutati per strappare un’oppurtunità di lavoro o la
speranza di essere riconosciuti come cittadini. Ma valutare è anche
un esercizio di potere. La coincidenza tra questi desideri, quello di
chi sceglie volontariamente la servitù e di chi gode nel
riconoscerla negli altri, spiega l’irresistibile crescita della
valutazione nel mondo neoliberale e la sua inesausta richiesta man
mano che la crisi abbatte gli ultimi totem della democrazia.
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domenica 22 dicembre 2013
LA TIRANNIA DELLA VALUTAZIONE
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