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venerdì 9 maggio 2014

IL RITORNO DEL MUTUALISMO IN ITALIA: IL FUTURO E' PARTECIPAZIONE

La società di mutuo soccorso "Insieme Salute" compie vent'anni. Negli anni della crisi ha aumentato i suoi soci. Il progetto della mutua "Elisabetta Sandri" rivolto ai lavoratori indipendenti esclusi dal Welfare statale

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Gli iscritti alle società di mutuo soccorso sono aumentati in quattro anni del 70%. Nel 2010 erano poco meno di 600 mila. Secondo la Federazione Italiana Mutualità Integrativa Volontaria (FIMIV), oggi sono arrivati a quasi un milione. Un record impressionante prodotto dagli oltre 15 miliardi di tagli alla sanità pubblica dal 2010 ad oggi imposti dalle politiche di austerità e dal drastico peggioramento della condizione economica delle famiglie.

Nell’ultimo quinquennio sono nate oltre cento società di mutuo soccorso. Un accordo tra FIMIV e Confcooperative ha disposto che la mutualità sia finanziata dalle banche di credito cooperativo operanti in tutto il territorio nazionale, dalla Lombardia alla Puglia. Un altro fronte di sviluppo è quella dei contratti nazionali. Sono almeno cinquanta i rinnovi che prevedono forme di mutualità. Ci sono fondi che interessano gli operatori del commercio, i chimici o i metalmeccanici.

Ad avere influito sul rinnovato sviluppo del mutualismo sono state due decisioni. Dal 2008 due decreti varati dal governo prodi e poi da quello Berlusconi hanno autorizzato l'istituzione dei Fondi sanitari integrativi, in attuazione della riforma sanitaria del 1999. Una legge del 2012 ha poi aggiornato la normativa sul mutuo soccorso che risaliva al 1886 disponendo alcune norme fiscali per favorire la deducibilità delle spese per l'assistenza sanitaria integrativa per le aziende che la prevedono per i propri dipendenti (3600 euro circa a persona). Secondo la Fimiv le persone coinvolte nel welfare aziendale superano oggi i 14 milioni. Dieci anni fa erano non più di 3 milioni.

domenica 3 febbraio 2013

IL SENSO DEL MUTUALISMO OLTRE IL SELF HELP E LA FINANZA


Il Decreto Sviluppo ha aggiornato la legge istitutiva delle Società di Mutuo Soccorso (Sms). Non accadeva dal 1886 e il nuovo provvedimento ha concentrato le loro attività al settore assistenziale e sanitario. Le Sms sono almeno 1.500 e dalla riforma sanitaria del 1999 conoscono una rinascita. È il caso di «Insieme Salute» che nel 2012 ha aumentato gli associati del 12%, passando da 10.500 a 12 mila soci in un anno. «E questo nonostante il gran numero di disdette delle convenzioni a causa della crisi – afferma Valerio Ceffa, direttore di Insieme Salute – Per noi è stata una sorpresa perché il Cda della mutua aveva deciso di congelare le tariffe per rispondere alle difficoltà economiche degli associati».

giovedì 12 luglio 2012

MUTUO SOCCORSO: RITORNO AL FUTURO


Lo spirito degli anni Novanta sta tornando. Non quelli del XX secolo, definiti da Joseph Stiglitz gli «anni ruggenti» della bolla finanziaria che ha portato all'esplosione dei mutui subprime negli Usa e del debito sovrano in Europa, bensì gli anni Novanta del secolo precedente, l'Ottocento. 

E' un ritorno al futuro. In una crisi che aumenta la disgregazione sociale e smentisce l'ipotesi di uno Stato sociale che accompagna le persone dalla culla alla bara, si torna a parlare di mutualismo. Nel XIX secolo questa pratica permise a operai, artigiani e contadini di creare le società del mutuo soccorso, le leghe di resistenza, le camere del lavoro per garantirsi l'istruzione, le tutele sociali, l'assistenza sanitaria e i fondi contro la disoccupazione. A quel tempo, in Italia c’erano 6700 mutue (800 mila soci effettivi). In Inghilterra c’erano oltre 24 mila società (oltre 4 milioni di soci), in Francia (6200 per 842 mila soci). 

Nel secondo Dopoguerra la sinistra e i sindacati hanno considerato il mutualismo come un residuo del passato perchè lo Stato doveva rispondere a tutti i bisogni dei cittadini. La crisi del welfare, sempre più burocratico e inefficiente, ha rilanciato la consapevolezza di integrare le tutele garantite universalmente dallo Stato con meccanismi di auto-governo. Sono nati così i gruppi di acquisto solidale (Gas), le esperienze di moneta virtuale utili per il baratto di beni e servizi, il commercio equo e solidale o la banca del tempo. Esiste inoltre un settore del welfare dove la mutualità, con la sua storia ultra-centenaria, potrebbe assumere un ruolo decisivo: l'assistenza sanitaria integrativa del servizio pubblico.