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sabato 25 ottobre 2014

IL COMPLICATO RAPPORTO TRA CGIL, FREELANCE E PRECARI

Roberto Ciccarelli

I rapporti storicamente difficili tra la Cgil e il lavoro autonomo o precario. Il problema è innanzitutto culturale: il lavoro indipendente non è (solo) quello parasubordinato e non è composto da evasori fiscali. Come includere chi non rientra in un contratto nazionale né in un ordine professionale? Milioni di persone restano senza voce. Ma qualcosa si muove a corso Italia

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In un'analisi della Cgil i lavoratori che svolgono attività autonome senza dipendenti, esclusi i parasubordinati e le imprese, sono 3.369.000. A queste partite Iva individuali vanno aggiunti 962.428 parasubordinati esclusivi (coloro cioè che non hanno altre attività e non sono in pensione) e 21.101 lavoratori con redditi esclusivi da cessione di diritti d'autore. Parliamo di oltre 4 milioni di  persone. Per loro il bilancio dei primi mesi del governo Renzi è magro: niente bonus 80 euro, come i pensionati e i precari; niente ammortizzatori sociali che l'esecutivo dice di volere estendere nel Jobs Act, mentre i contributi per 1 milione e 800 mila freelance e parasubordinati iscritti alla gestione separata Inps rischiano di crescere dal 27,72% al 29,72% nel 2015, fino al 33,72% nel 2019.

venerdì 9 maggio 2014

IL RITORNO DEL MUTUALISMO IN ITALIA: IL FUTURO E' PARTECIPAZIONE

La società di mutuo soccorso "Insieme Salute" compie vent'anni. Negli anni della crisi ha aumentato i suoi soci. Il progetto della mutua "Elisabetta Sandri" rivolto ai lavoratori indipendenti esclusi dal Welfare statale

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Gli iscritti alle società di mutuo soccorso sono aumentati in quattro anni del 70%. Nel 2010 erano poco meno di 600 mila. Secondo la Federazione Italiana Mutualità Integrativa Volontaria (FIMIV), oggi sono arrivati a quasi un milione. Un record impressionante prodotto dagli oltre 15 miliardi di tagli alla sanità pubblica dal 2010 ad oggi imposti dalle politiche di austerità e dal drastico peggioramento della condizione economica delle famiglie.

Nell’ultimo quinquennio sono nate oltre cento società di mutuo soccorso. Un accordo tra FIMIV e Confcooperative ha disposto che la mutualità sia finanziata dalle banche di credito cooperativo operanti in tutto il territorio nazionale, dalla Lombardia alla Puglia. Un altro fronte di sviluppo è quella dei contratti nazionali. Sono almeno cinquanta i rinnovi che prevedono forme di mutualità. Ci sono fondi che interessano gli operatori del commercio, i chimici o i metalmeccanici.

Ad avere influito sul rinnovato sviluppo del mutualismo sono state due decisioni. Dal 2008 due decreti varati dal governo prodi e poi da quello Berlusconi hanno autorizzato l'istituzione dei Fondi sanitari integrativi, in attuazione della riforma sanitaria del 1999. Una legge del 2012 ha poi aggiornato la normativa sul mutuo soccorso che risaliva al 1886 disponendo alcune norme fiscali per favorire la deducibilità delle spese per l'assistenza sanitaria integrativa per le aziende che la prevedono per i propri dipendenti (3600 euro circa a persona). Secondo la Fimiv le persone coinvolte nel welfare aziendale superano oggi i 14 milioni. Dieci anni fa erano non più di 3 milioni.

mercoledì 14 marzo 2012

VITA DA FREELANCE

Il dibattito sul lavoro e sulla previdenza non dà risposte ai bisogni dei dei professionisti, i knowledge workers, e dei lavoratori indipendenti. Cresce la richiesta di nuovo patto sociale... (Roberto Ciccarelli. perodista. Felipe Goycoolea, riprese e montaggio).