Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha scelto parole diverse da alcuni suoi recenti predecessori al governo per descrivere l’attitudine dei giovani italiani al lavoro precario. Non li ha definiti «schizzinosi» («Choosy») e non li ha etichettati come «bamboccioni».
«Mai più un laureato che arriva a 25 anni senza aver mai avuto un’esperienza come cameriere o assistente in libreria», ha detto. Testate e agenzie hanno riportato anche un'altra frase, ancora più significativa: «Non voglio più che gli studenti italiani arrivino a 25 anni senza aver mai lavorato un solo giorno nella loro vita». Questioni di sfumature, si dirà, tra l'assoluto e il relativo.
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sabato 14 settembre 2013
HO 25 ANNI E NON LASCERO' DIRE A NESSUNO CHE NON HO MAI LAVORATO
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mercoledì 11 settembre 2013
UN ACRONIMO E' PER LA VITA
In Italia non si viene solo partoriti, si rinasce con un acronimo.
Si chiamano Tfa e Pas, insegnano a scuola. Il governo Monti li ha concepiti in tempi diversi, ma rientrano nella stessa famiglia, concepita per mettere l'uno contro l'altro i docenti, giovani e meno giovani, abilitati e non abilitati, precari storici e precari più recenti. Figure che rientrano nell'arcipelago dell'intermittenza.
Del reddito, del cuore, di questo presente.
Questa è la storia di Alessandro Viti, e di altri 11 mila abilitati del «Tirocinio Formativo Attivo» (Tfa), che hanno pagato 2500 euro per ottenere un'abilitazione all'insegnamento, hanno affrontato test e lezioni, e un esame finale. Al termine del percorso, queste persone non sono state inserite in graduatoria e non potranno insegnare. A complicare la situazione sono arrivati i «percorsi abilitanti speciali» (Pas) riservati a chi ha svolto almeno tre anni di insegnamento nella scuola.
Quando saranno riaperte le graduatorie, queste 70 mila persone (questa è l'ultima stima) supereranno gli abilitati «Tfa». Il rischio per i Tfa è che un lungo tirocinio iniziato molti mesi fa, e condotto a ritmi forzati, si concluda in nulla. Per i Pas, che hanno un'esperienza di insegnamento spesso superiore rispetto a quella dei colleghi più giovani, ma non la loro abilitazione, l'inserimento in graduatoria segnerebbe un giusto riconoscimento dopo tanti anni difficili. Ma il conflitto è duro.
Il conflitto è tra il principio di «merito» (i Tfa hanno superato un esame e un concorso) e quello dell’«anzianità» di servizio. Il risultato è una «guerra tra i poveri». Sono in arrivo almeno 4 ricorsi, mentre i funzionari stanno cercando una soluzione al caos (è previsto un incontro il 16 settembre). Si cerca una soluzione, ancora non si sa quale.
Si chiamano Tfa e Pas, insegnano a scuola. Il governo Monti li ha concepiti in tempi diversi, ma rientrano nella stessa famiglia, concepita per mettere l'uno contro l'altro i docenti, giovani e meno giovani, abilitati e non abilitati, precari storici e precari più recenti. Figure che rientrano nell'arcipelago dell'intermittenza.
Del reddito, del cuore, di questo presente.
Questa è la storia di Alessandro Viti, e di altri 11 mila abilitati del «Tirocinio Formativo Attivo» (Tfa), che hanno pagato 2500 euro per ottenere un'abilitazione all'insegnamento, hanno affrontato test e lezioni, e un esame finale. Al termine del percorso, queste persone non sono state inserite in graduatoria e non potranno insegnare. A complicare la situazione sono arrivati i «percorsi abilitanti speciali» (Pas) riservati a chi ha svolto almeno tre anni di insegnamento nella scuola.
Quando saranno riaperte le graduatorie, queste 70 mila persone (questa è l'ultima stima) supereranno gli abilitati «Tfa». Il rischio per i Tfa è che un lungo tirocinio iniziato molti mesi fa, e condotto a ritmi forzati, si concluda in nulla. Per i Pas, che hanno un'esperienza di insegnamento spesso superiore rispetto a quella dei colleghi più giovani, ma non la loro abilitazione, l'inserimento in graduatoria segnerebbe un giusto riconoscimento dopo tanti anni difficili. Ma il conflitto è duro.
Il conflitto è tra il principio di «merito» (i Tfa hanno superato un esame e un concorso) e quello dell’«anzianità» di servizio. Il risultato è una «guerra tra i poveri». Sono in arrivo almeno 4 ricorsi, mentre i funzionari stanno cercando una soluzione al caos (è previsto un incontro il 16 settembre). Si cerca una soluzione, ancora non si sa quale.
martedì 3 settembre 2013
BEFFATO AL CONCORSONE: «HO VINTO UN POSTO, MA NON SARO' ASSUNTO»
Dopo 11 mesi di test, verifiche e esami, Roberto ha vinto una cattedra. Poi l'amara scoperta: quest'anno non sarà assunto e non riceverà uno stipendio
***
Roberto De Robertis, 36 anni, è un docente di ruolo senza cattedra né stipendio. È uno dei 2.032 vincitori del «concorsone» beffati da un errore di programmazione del Ministero. Dopo undici mesi di prove e colloqui massacranti si è classificato 13° su 33 posti disponibili in «lingua e civiltà inglese». Metà – quindici - avrebbero dovuto essere assegnati quest’anno, ma le persone che hanno preso una cattedra sono state solo nove. Roberto non sa in quale scuola ha vinto la cattedra, né la città pugliese dove insegnerà.
Dove sono finite le altre sei cattedre?
Al momento sono scomparse. Gli altri vincitori non sono stati convocati entro il 31 agosto per essere immessi in ruolo in questo anno scolastico. La graduatoria di lingua inglese è stata pubblicata il 13 agosto. Gli uffici hanno convocato i vincitori il 28. Ogni convocato avrebbe dovuto scegliere la cattedra in una scuola media o in una superiore. I posti avanzanti dovevano essere assegnati con un’altra convocazione che però non è stato possibile espletare.
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Roberto De Robertis, 36 anni, è un docente di ruolo senza cattedra né stipendio. È uno dei 2.032 vincitori del «concorsone» beffati da un errore di programmazione del Ministero. Dopo undici mesi di prove e colloqui massacranti si è classificato 13° su 33 posti disponibili in «lingua e civiltà inglese». Metà – quindici - avrebbero dovuto essere assegnati quest’anno, ma le persone che hanno preso una cattedra sono state solo nove. Roberto non sa in quale scuola ha vinto la cattedra, né la città pugliese dove insegnerà.
Dove sono finite le altre sei cattedre?
Al momento sono scomparse. Gli altri vincitori non sono stati convocati entro il 31 agosto per essere immessi in ruolo in questo anno scolastico. La graduatoria di lingua inglese è stata pubblicata il 13 agosto. Gli uffici hanno convocato i vincitori il 28. Ogni convocato avrebbe dovuto scegliere la cattedra in una scuola media o in una superiore. I posti avanzanti dovevano essere assegnati con un’altra convocazione che però non è stato possibile espletare.
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