Dopo 11 mesi di test, verifiche e esami, Roberto ha vinto una cattedra. Poi l'amara scoperta: quest'anno non sarà assunto e non riceverà uno stipendio
***
Roberto De Robertis, 36 anni, è un docente di ruolo senza cattedra né
stipendio. È uno dei 2.032 vincitori del «concorsone» beffati da un
errore di programmazione del Ministero. Dopo undici mesi di prove e
colloqui massacranti si è classificato 13° su 33 posti disponibili in
«lingua e civiltà inglese». Metà – quindici - avrebbero dovuto essere
assegnati quest’anno, ma le persone che hanno preso una cattedra sono
state solo nove. Roberto non sa in quale scuola ha vinto la cattedra, né
la città pugliese dove insegnerà.
Dove sono finite le altre sei cattedre?
Al momento sono scomparse. Gli altri vincitori non sono stati convocati
entro il 31 agosto per essere immessi in ruolo in questo anno
scolastico. La graduatoria di lingua inglese è stata pubblicata il 13
agosto. Gli uffici hanno convocato i vincitori il 28. Ogni convocato
avrebbe dovuto scegliere la cattedra in una scuola media o in una
superiore. I posti avanzanti dovevano essere assegnati con un’altra
convocazione che però non è stato possibile espletare.
Visualizzazione post con etichetta Profumo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Profumo. Mostra tutti i post
martedì 3 settembre 2013
BEFFATO AL CONCORSONE: «HO VINTO UN POSTO, MA NON SARO' ASSUNTO»
Etichette:
carrozza,
concorsone,
docenti precari,
Gelmini,
il manifesto,
la furia dei cervelli,
Profumo,
Roberto Ciccarelli,
Roberto De Robertis,
scuola
giovedì 30 maggio 2013
ALTRO CHE "CHOOSY": I LAUREATI SONO FIGLI DELLA BOLLA FORMATIVA
Studiano, vanno all'estero, lavorano di più da precari, sono disposti a cambiare città, si laureano in tempo e sono sempre più giovani. Eppure non trovano lavoro. I dati dell'ultimo rapporto Almalaurea confermano che in Italia è esplosa la bolla formativa e che fino ad oggi sono fallite le riforme che hanno cercato di avvicinare il mondo dell'università a quello del lavoro. Cerchiamo di capire il perché
Leggi: Altro che "choosy", i laureati sono figli di una bolla formativa
Leggi: Altro che "choosy", i laureati sono figli di una bolla formativa
Etichette:
Almalaurea,
bolla formativa,
choosy,
la furia dei cervelli,
laurea,
laureati,
lavoro,
Michel Martone,
Neet,
precariato,
Profumo,
Quinto Stato,
Roberto Ciccarelli,
studenti,
Università
martedì 26 marzo 2013
IL GRANDE BALZO ALL'INDIETRO: PERCHE' L'ISTRUZIONE E' STATA LIQUIDATA IN ITALIA
La Commissione Europea ha pubblicato uno studio ha pubblicato uno studio denuncia i tagli a scuola e università dal 2008. L’Italia è tra i paesi europei che hanno tagliato di più nel corso della crisi, ponendo le basi per la liquidazione del sistema.
Continua a leggere Il grande balzo all’indietro: perché l’istruzione è stata liquidata in Italia
Etichette:
austerità,
bolla formativa,
commissione europea,
diplomati,
Gelmini,
giovani,
istruzione,
la furia dei cervelli,
laureati,
precarietà,
Profumo,
Quinto Stato,
Roberto Ciccarelli,
studenti
sabato 22 dicembre 2012
VENTI ATENEI A RISCHIO DEFAULT NEL 2013
L’eredità politica che il governo Monti lascia al paese sarà il commissariamento per i prossimi cinque anni di 20 atenei che dovranno rientrare dal debito attraverso accorpamenti, vendita del patrimonio e blocco totale delle assunzioni. Nel frattempo continueranno a imporre contratti a un euro, o gratis, ai ricercatori precari. Accade a Sassari o a Genova, dove quasi il 60% non percepiscono lo stipendio, a Roma e in tutti gli atenei che non possono più contare su docenti che stanno andando in pensione (altri 7 mila entro il 2015) CONTINUA A LEGGERE
giovedì 20 dicembre 2012
LA LEGGE DEI PROFESSORI: TAGLI ALL'UNIVERSITA', SOLDI A TAV E F35

Un finale da farsa. Perchè sul filo di lana il governo dei professori si è accorto di avere inserito un taglio di 400 milioni di euro al fondo ordinario di finanziamento (Ffo) dell'università nella prima versione della legge di stabilità. E, come se nulla fosse, con grande allarme e un pizzico di indignazione, a un passo dal fotofinish il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo denuncia il fattaccio: «Sono estremamente preoccupato dell'andamento dei lavori in commissione bilancio , rispetto ai 400 milioni necessari per il funzionamento e la tenuta del sistema universitario, la disponibilità è di soli 100 milioni».
Etichette:
bolla formativa,
crack,
default università,
Ffo,
furia dei cervelli,
Profumo,
Roberto Ciccarelli,
tagli,
Università
martedì 18 dicembre 2012
A SCUOLA LA VITA E' TUTTA UN QUIZ: SESSISTA E RAZZISTA
C’era Marina che stava parlando al telefono, mentre Mauro e Franco guardavano la TV. C’era Stefano, che piangeva perché aveva fame! Ma se non piange Stefano ha fame? C’era Mario, che è gentile ma non è un fiorista. Luigi continuava a passeggiare, mentre aspetta un treno per Milano che parte con 1 ora e 20 minuti prima di quello di Genova. Il problema è che lui è a Roma. Aiutatelo. Trovate le coincidenze. Lui non ce la fa.
Al convegno immaginario che si è radunato davanti al mio pc collocato nel sottoscala dell'istituto tecnico Stendhal in via Cassia 726 a Roma è spuntata un'assemblea di studenti. Tra di loro c'era qualcuno a cui piacevano i libri e qualcuno che si definiva un rivoluzionario. Quindi tutti gli studenti sono rivoluzionari e leggono i libri. Magari, ma non ho avuto tempo di approfondire la conoscenza di questa nuova umanità che affolla le classi, perché è venuto il momento delle bariste avellinesi.
Al convegno immaginario che si è radunato davanti al mio pc collocato nel sottoscala dell'istituto tecnico Stendhal in via Cassia 726 a Roma è spuntata un'assemblea di studenti. Tra di loro c'era qualcuno a cui piacevano i libri e qualcuno che si definiva un rivoluzionario. Quindi tutti gli studenti sono rivoluzionari e leggono i libri. Magari, ma non ho avuto tempo di approfondire la conoscenza di questa nuova umanità che affolla le classi, perché è venuto il momento delle bariste avellinesi.
domenica 11 novembre 2012
ORARIO DEI PROF: TROPPI EROI NEL POLLAIO ELETTORALE
Claudia Boscolo
La commissione bilancio approva l'emendamento della norma inserita nella legge stabilità, riguardante l'aumento dell'orario lavorativo dei docenti da 18 a 24 ore settimanali. Improvvisamente i soldi sono stati trovati, quindi non c'è più bisogno di vessare gli insegnanti. Ci si chiede se il governo davvero non fosse a conoscenza del fatto che esistevano altri fondi a cui attingere. Per quale motivo creare un tale scompiglio, inserendo una norma umiliante per il corpo docente e destabilizzante per il sistema scuola, se c’erano altre vie praticabili? Davvero il governo davvero pensava che gli insegnanti sarebbero rimasti in silenzio a guardare il proprio lavoro avvilito a una questione di computo di ore, come se si trattasse di una mansione amministrativa della Pubblica Amministrazione e non di un ruolo sociale della massima rilevanza con ripercussioni vitali sulla società civile, non quantificabili in ore lavorate?
Etichette:
18 ore,
24 ore,
bersani,
Claudia Boscolo,
docenti,
la furia dei cervelli,
legge stabilità,
orario lavoro professori,
Pd,
Profumo,
scuola
giovedì 30 agosto 2012
VITE DA CONCORSO
Marco, giovane filosofo siciliano, ha superato il test per il «Tirocinio formativo attivo» e si sente un «mostro eterogeneo». Virginia è appena tornata da Barcellona e ha insegnato spagnolo a Livorno, la sua città. Paola, barese, insegna da cinque anni, si sente una nomade e confessa la sua rabbia. Sono tutti in attesa del concorsone scuola.
***
Laureato in filosofia a Siena con una tesi sul non senso ini Wittgenstein, Marco Ambra, nato a Caltanisetta 26 anni fa, sta preparando la prova scritta del «tirocinio formativo attivo» (Tfa) per la classe di insegnamento in storia e filosofia (la «A37») e confessa di sentirsi un «mostro eterogeneo». È stata questa la sensazione che ha provato dopo avere appreso che, dopo 13 anni, ci sarà un nuovo concorsone per la scuola. Oggi sono iscritto in terza fascia nelle graduatorie provinciali per i non abilitati, ho passato il test di ammissione al Tfa e farò anche il concorso quando verrà bandito il prossimo 24 settembre».
***
Laureato in filosofia a Siena con una tesi sul non senso ini Wittgenstein, Marco Ambra, nato a Caltanisetta 26 anni fa, sta preparando la prova scritta del «tirocinio formativo attivo» (Tfa) per la classe di insegnamento in storia e filosofia (la «A37») e confessa di sentirsi un «mostro eterogeneo». È stata questa la sensazione che ha provato dopo avere appreso che, dopo 13 anni, ci sarà un nuovo concorsone per la scuola. Oggi sono iscritto in terza fascia nelle graduatorie provinciali per i non abilitati, ho passato il test di ammissione al Tfa e farò anche il concorso quando verrà bandito il prossimo 24 settembre».
Per qualche settimana sembrava che il Tfa dovesse rappresentare la svolta definitiva del sistema di reclutamento dei docenti. Il ministro Profumo assicurava che avrebbe assicurato la valutazione meritocratica e permesso l'ingresso ai giovani nel mondo della scuola, mentre ha solo creato un gigantesco pasticcio sulle domande del test di accesso, molte delle quali errate o fuorvianti. Il Miur ha abbuonato le risposte sbagliate, fino a 25 domande su un totale di 60.
Etichette:
bando,
bianciardi,
concorso,
docenti,
la furia dei cervelli,
lavoratori della conoscenza,
lavoro culturale,
precari,
precariato,
Profumo,
scuola,
Tfa
Iscriviti a:
Post (Atom)