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mercoledì 8 gennaio 2014

CORSO ITALIA CAMBIA VERSO

La segretaria Cgil Susanna Camusso
Giuseppe Allegri

È indubbio che il gioco d’astuzia stia funzionando a Matteo Renzi. In attesa della proposta ufficiale sul Job Act che arriverà a metà gennaio, il segretario Pd ha ormai riscosso l’interesse del maggiore sindacato italiano. Quella Cgil che è in grado di bloccare, o favorire, qualsiasi riforma, o pseudo tale. E non solo del lavoro. Renzi sa benissimo che tra Cgil e Pd esiste un rapporto tanto simbiotico, quanto polemico. Al punto che il traghettatore dal fallimento di Bersani è stato Guglielmo Epifani, segretario della stessa Cgil fino al 2010.

L’iniziale diffidenza oggi sembra essere svanita a favore di un reciproco ascolto, anzi di un gioco delle parti con la Cgil. L’anno si riapre così come si era concluso: a dicembre Renzi aveva incassato il consenso sul «contratto unico a tempo indeterminato» da parte di Maurizio Landini, il segretario Fiom e leader della sinistra Cgil. Ieri, in un’intervista alla Stampa, la segretaria Cgil Susanna Camusso sembra avere preso sul serio Renzi, sebbene le indicazioni del Pd restino ancora vaghe.

Il JOB ACT CORRE SU UN BINARIO STRETTO

Roberto Ciccarelli

Il «Job Act» verrà presentato tra la fine della settimana e l’inizio della prossima dal segretario del Partito Democratico Matteo Renzi che ieri all’inaugurazione di «Pitti Uomo» a Firenze ha delimitato sei campi d’intervento. Considerata l’occasione, il primo è quasi obbligatorio: si tratta dell’immancabile rilancio del «made in Italy». Seguono quelli del settore manifatturiero, a cui tiene molto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, turismo, cultura, turismo e «innovazione».

giovedì 3 ottobre 2013

CGIL: E' IN CORSO UN RISVEGLIO SUL LAVORO DELLA CONOSCENZA?

Sergio Bologna

Oggi e domani si svolgeranno a Roma i lavori della Consulta delle professioni della CGIL. Il maggior sindacato italiano, dopo decenni di letargo, ha ritenuto che la rappresentanza dei professionisti autonomi, con o senza Ordine, e del complesso mondo degli “atipici” e delle Partite Iva, rientrasse nei suoi compiti istituzionali. Preoccupato forse che questo mondo trovasse forme di rappresentanza libere da tutors politici in grado di porsi come interlocutori del governo e delle imprese. 

Quale prezzo abbiano pagato milioni di lavoratori, soprattutto giovani, per questo prolungato ritardo, è ben conosciuto. Non è certo solo responsabilità della CGIL ma di tutti e tre i sindacati confederali se l’immagine del mondo del lavoro è stata falsata e ridotta solo all’universo del lavoro dipendente, a causa di questo letargo, non è solo responsabilità dei sindacati confederali ma dei governi degli ultimi venti anni se l’Italia si è riempita di forme di lavoro “atipiche” e “flessibili” che invece di garantire una piena occupazione ci hanno portato alla situazione catastrofica di oggi.

mercoledì 2 maggio 2012

IL GRANDE ALIBI E LE SIMMETRICHE IPOCRISIE

Sergio Bologna

"Lo scontro sull’art. 18 non è una politica per lo sviluppo, è una scena di simmetriche ipocrisie [...]. Si parla di stabilizzazione, si parla di contratto unico, ma perché nessuno parla dei working poor? Si parla di disoccupati, ma perché nessuno parla degli occupati che stanno certe volte peggio dei cassaintegrati? Perché chi lavora per far rispettare i suoi diritti deve sempre ricorrere alla magistratura? ".(Pubblicato sulla Newsletter Lab21)

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E’ finito il tempo in cui tutta la crisi del paese si poteva addossare alle responsabilità della Lega e del Cavaliere. E’ finito il Grande Alibi con il quale certi partiti e grandi organi di stampa hanno vissuto, o vegetato, coprendo le loro responsabilità storiche con le immagini marionettistiche o truci di Bossi e Berlusconi. Adesso stanno lì, mezzi nudi, e la loro pochezza è sempre più visibile. Cercano di fare un po’ lo stesso giochetto con il governo Monti, ci provano, ma è più difficile, lo hanno voluto loro, lo ha confezionato il Presidente. Come si può sconfessare una cultura, propria di quella generazione di ex comunisti, che ha sempre visto il nemico a sinistra e considerato alla stregua dell’eversione le espressioni di autonomia di pensiero che si fanno rappresentanza?